La prova dei leggendari mari del sud, sfida storica per il Vespucci

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Paolo Fratter

Paolo Fratter

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Il veliero italiano prosegue il suo viaggio intorno al mondo e Sky TG24 è pronta a salire a bordo. "E’ la realizzazione di un sogno", ha detto il capitano di Vascello al comando, Giuseppe Lai. Dal Pacifico all’Atlantico, le tappe sono lo stretto di Magellano, il canale di Beagle e il doppiaggio di Capo Horn

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Il viaggio che lo porterà a navigare attraverso tre oceani, toccando quasi trenta paesi nel giro di poco meno di due anni, è arrivato al giro di boa. L’Amerigo Vespucci, la nave gioiello della Marina militare italiana, dopo una sosta in Argentina, sta proseguendo il suo percorso attorno al globo per promuovere il nostro paese: quella che è considerata, a ragion veduta, la nave più bella del mondo non è infatti solo un veliero utilizzato per l’addestramento degli allievi ufficiali, ma anche uno strumento di diplomazia navale per raccontare la nostra storia, la nostra bellezza e la nostra cultura. È ora appena approdata a Punta Arenas, il centro abitato più a sud della Patagonia cilena, a ridosso dello Stretto di Magellano.

Il comandante del veliero: un sogno e una grande responsabilità

“Quello che stiamo facendo – ci ha raccontato Giuseppe Lai, il capitano di Vascello al comando – rappresenta per me, da marinaio e da Ufficiale di Marina, la realizzazione di un sogno. Trovarmi a fine carriera al comando di questa nave, è un traguardo, certo, ma anche una grande responsabilità”. Responsabilità che si lega anche al percorso e alle tappe che stanno scandendo questo viaggio.  Non è la prima volta, infatti, che il Vespucci, l’unità più anziana ancora in servizio della Marina, realizza l’impresa di fare il giro del mondo. Era già successo vent’anni fa, tra il 2002 e il 2003. Se in quell’occasione, però, il piano di viaggio prevedeva un agevole attraversamento delle placide acque del Canale di Panama, per passare dall’Atlantico al Pacifico, questa volta il Vespucci è chiamato ad affrontare una delle sfide più importanti della sua storia, navigando attraverso i mari dell’Atlantico del Sud fino alla Terra del Fuoco, per poi risalire la costa est degli Stati Uniti d’America, bagnata dal Pacifico, in un periplo mai affrontato prima d’ora, nei suoi 92 anni di vita. Quale sarà il percorso esatto dipenderà dal tempo: la pianificazione della navigazione in base alla meteorologia su un'imbarcazione a vela è fondamentale, soprattutto se si ha sotto la propria responsabilità una nave unica e un equipaggio di quasi 400 persone. “Un marinaio sa - racconta ancora il comandante Lai - che al mare si dà sempre del Lei, ma a queste latitudini è più appropriato il Voi”. 

Le prossime tappe

Le vie navigabili del Sud America tra Pacifico e Atlantico sono fondamentalmente tre ed è sempre il comandante Lai a ricordarci quali siano. La prima è rappresentata dallo stretto di Magellano, un canale naturale lungo quasi 600 km che si snoda attraverso gli stessi luoghi impenetrabili e disabitati che affrontò Magellano stesso, nel suo tentativo di circumnavigare la terra per primo, poco più di 500 anni fa; la seconda è il canale di Beagle, striscia d’acqua lunga 240 km che divide in due la terra del fuoco e che lega il suo nome al brigantino a bordo del quale Charles Darwin, poco meno di due secoli fa, cominciò a concepire la sua teoria dell’evoluzione, esplorando queste terre selvagge; la terza, quella più sfidante e difficoltosa, è rappresentata dal doppiaggio di Capo Horn, un posto inospitale e isolato, considerato dai marinai di ogni epoca allo stesso tempo maledetto e leggendario, dove i venti possono correre indisturbati da est a ovest tutto intorno al globo senza mai incontrare un solo lembo di terra, attraverso il canale di Drake: è il tratto di mare in cui si incontrano i due oceani e che separa, per l’appunto, Capo Horn, dalle isole Shetland Meridionali, in Antartide, dove le condizioni meteorologiche sono sempre imprevedibili.

Sky TG24 a bordo

A contribuire anche la morfologia del fondale: in questo punto, nel giro di poco, l'Oceano Pacifico passa infatti da diverse migliaia di metri di profondità a poche centinaia, un dislivello che può contribuire alla formazione di onde alte fino a 30 metri. Per questo rappresenta la sfida delle sfide, il santo Graal di ogni marinaio, un passaggio che in quattro secoli di marineria ha portato al naufragio di centinaia e centinaia di navi, prima che il canale di Panama cambiasse per sempre la storia della navigazione. L’ambizione di affrontarlo c’è – ammette sempre il Comandante Lai - ma per farlo sarà necessario avere buone previsioni. Qualsiasi decisione sarà presa, a prescindere dalla rotta che sarà seguita, una cosa è certa: le telecamere di Sky Tg24 saranno lì a raccontarvi questa avventura. Vi porteremo infatti a bordo del Vespucci, raccontandovi la vita dei suoi ufficiali e del suo equipaggio, cercando di restituirvi con le immagini la bellezza di un’imbarcazione senza tempo cha da più di 90 anni attira su di sé gli sguardi ammirati del mondo. Soprattutto, vi racconteremo la sfida che questa nave e i suoi uomini sono chiamati ad affrontare, attraverso i mari più inospitali e difficili da navigare del nostro pianeta.

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