Guerra Russia Ucraina, perché la Nato teme un attacco di Putin e prepara nuove truppe

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 “La Nato condanna fermamente gli ultimi attacchi della Russia contro civili, città e villaggi ucraini, compresi quelli vicini al territorio alleato”, ha commentato l’Allenza tramite alcune fonti. E ha chiarito di aver "rafforzato in modo significativo la propria posizione sul fianco orientale, anche con jet alleati per proteggere i cieli polacchi". Da poco si è anche conclusa un’importante esercitazione focalizzata proprio sul rischio di attacchi da Est 

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La Polonia, tramite l’esercito di Varsavia, ha fatto sapere che uno dei missili da crociera di Mosca ha violato brevemente i cieli nazionali, nella notte di bombardamenti contro l’Ucraina fra il 23 e il 24 marzo. "L'oggetto è entrato nello spazio aereo polacco vicino alla città di Oserdow e vi è rimasto per 39 secondi", hanno riferito le forze armate. In risposta, Varsavia ha fatto decollare i caccia a difesa del territorio. Ancora una volta, quindi, si è alzato l’allarme per il pericolo di uno sconfinamento della guerra nel territorio dell’Alleanza Atlantica. "La Nato condanna fermamente gli ultimi attacchi della Russia contro civili, città e villaggi ucraini, compresi quelli vicini al territorio alleato", ha commentato l’Allenza tramite alcune fonti (TUTTE LE NEWS IN DIRETTA SUL CONFLITTO).

La reazione della Nato

"In risposta alla guerra della Russia, la Nato ha rafforzato in modo significativo la propria posizione sul fianco orientale, anche con jet alleati per proteggere i cieli polacchi: continuiamo a valutare la nostra postura e rimaniamo pronti a proteggere e difendere tutti gli alleati", ha proseguito l’organizzazione. C’è da ricordare che l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico obbliga i membri dell’Alleanza a difendersi a vicenda in caso di attacchi. La scorsa settimana, inoltre, si è conclusa la “Steadfast Defender 2024”, una delle più grandi esercitazioni Nato che si focalizzava proprio sull’eventualità di ricevere un attacco da Est. Già da tempo l’Alleanza aveva spostato truppe in Polonia, Romania e Bulgaria con l’intenzione di rafforzare i confini orientali. 

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I precedenti

Quanto accaduto in Polonia è già successo in passato: qualcosa di analogo si era verificato il 29 dicembre scorso, quando un missile russo è entrato nello spazio aereo polacco per diversi minuti prima di tornare in Ucraina. Ma l'incidente più drammatico è avvenuto a novembre 2022, quando due persone sono rimaste uccise da un missile della difesa aerea di Kiev caduto sul villaggio polacco di Przewodow, vicino al confine. Prima che il missile fosse identificato come ucraino, si temeva che la Nato potesse essere trascinata in un'escalation del conflitto con la Russia.  

Le (probabili) prossime mosse di Putin

Si cerca ora di anticipare le mosse del presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto riferito da Alina Polyakova, capo del Centro per l’analisi della politica europea, a Politico, il Cremlino cercherà di sfruttare l’attacco subito da Mosca al Crocus City Hall. Lo userà come ulteriore giustificazione per un’ulteriore escalation ai danni dell’Ucraina, nonostante Kiev non sembri essere coinvolta con quanto accaduto nella capitale: la strage è stata rivendicata dall’Isis K. Come spiega però Linkiesta, su X sono già partirti migliaia di bot che diffondono contenuti falsi sul caso, che puntano a incolpare appunto l’Ucraina.

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In Ucraina ancora bombe

Intanto è stata un'altra notte di raid in tutta l'Ucraina: 29 missili e 28 droni sono stati scagliati su otto regioni, compresa la capitale e dintorni dove sono stati abbattuti 10 razzi. Secondo il ministero della Difesa, sono state colpite "infrastrutture elettriche, dell'industria del gas e stabilimenti dove vengono assemblati droni marini", mentre il presidente ucraino Zelensky ha denunciato il "terrore" russo che ha portato in Ucraina "rovine al posto di città e villaggi". Ed è tornato a chiedere all'occidente "difesa aerea, armi a lungo raggio, artiglieria, sanzioni, confisca dei beni russi, sostegno al nostro Paese". Nell'attesa di decisioni concrete sul sostegno degli alleati, Kiev prosegue i suoi attacchi oltre il confine e in Crimea, dove ha rivendicato di aver colpito due grandi navi anfibie russe - la Yamal e l'Azov - a Sebastopoli, oltre al centro di comunicazione e alcuni siti infrastrutturali della flotta di Mosca, solo pochi giorni dopo la decisione di Mosca di sostituire il capo della Marina proprio di fronte ai risultati ucraini nella guerra del Mar Nero. Il governatore filorusso della città portuale, Mikhail Razvozhayev, ha affermato che "si è trattato dell'attacco più massiccio degli ultimi tempi", nel quale una persona è stata uccisa e quattro sono rimaste ferite, senza menzionare danni alle imbarcazioni russe. Secondo i paramilitari russi pro-Kiev della Legione Libertà di Russia e Corpo dei Volontari russi, nel raid sono stati uccisi invece "34 militari, di cui 11 ufficiali, 40 sono stati feriti e tre aerei sono stati danneggiati". 

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