L'attrice Gina Carano fa causa a Disney, Elon Musk le paga le spese legali

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Era stata abbandonata dalla multinazionale statunitense, dalla casa di produzione Lucasfilm e dalla sua agenzia UTA dopo alcuni post sui social ritenuti omofobi, antisemiti e di estrema destra. Il CEO di Tesla, già in guerra a fine 2023 con l'azienda americana, ha preso le parti di Carano

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Aveva recitato nella serie “The Mandalorian”, dopo aver abbandonato i combattimenti di MMA per passare alla carriera da attrice. Gina Carano, diventata famosa per il ruolo di Cara Dune, ha fatto causa a Disney e Lucasfilm, casa di produzione cinematografica e televisiva statunitense, per licenziamento illegittimo e discriminazione. Carano aveva ricevuto il benservito nel 2021 per un post su Instagram.

Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha difeso su X, social network di cui è proprietario, l’attrice, invitando i suoi followers ad unirsi a loro contro la Disney e offrendosi di pagare le spese legali.

Il post “incriminato”

Il commento di Carano, causa del suo licenziamento, risale al febbraio 2021. Su Instagram, l’attrice paragonò l’essere repubblicani all’essere ebrei durante l’Olocausto: “Poiché la storia viene modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che, per arrivare al punto in cui i soldati nazisti potevano facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo prima fece sì che i propri vicini li odiassero semplicemente perché erano ebrei. In cosa è diverso dall'odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?”, recitava il post. La Disney scelse di non collaborare più con Carano perché riteneva che più volte avesse assunto posizioni omofobe, antisemite e di estrema destra. La Lucasfilm aveva invece argomentato in questo modo la sua presa di distanza: “I post sui social media della signora Carano che denigrano le persone in base alle loro identità culturali e religiose sono ripugnanti e inaccettabili”. Non solo Disney e Lucasfilm, ma anche UTA (United Talent Agency), l’agenzia che fino a quel momento l’aveva seguita professionalmente, la abbandonò. 

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L’annuncio su X

“Oggi è un giorno importante per me: sto intentando una causa contro Lucasfilm e Disney”: inizia così il post su X di Gina Carano, nel quale annuncia le sue intenzioni sul piano legale. “La verità è che venivo braccata per tutto ciò che pubblicavo, per ogni post che mi piaceva perché non ero in linea con la narrativa accettabile dell'epoca”, afferma. “Le mie parole sono state costantemente distorte per demonizzarmi e disumanizzarmi come estremista dell’estrema destra. Era una campagna diffamatoria volta a mettermi a tacere e distruggermi”.

Steamboat Willie, lobbycard, Mickey Mouse, 1928. (Photo by LMPC via Getty Images)

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La presa di posizione di Musk

Elon Musk ha ricondiviso sul suo profilo X le parole di Carano, scrivendo: “Per favore, fateci sapere se volete unirvi alla causa contro Disney”. La società di Musk ha, poi, diffuso un comunicato: "Come segno dell'impegno di X Corp per la libertà di parola, la piattaforma online è orgogliosa di fornire sostegno finanziario per la causa di Carano, consentendole di cercare la rivendicazione dei suoi diritti di libertà di parola su X e della capacità di lavorare senza bullismo, molestie o discriminazioni”.

Non è una novità il fatto che non scorra buon sangue tra Musk e Disney. Nel dicembre 2023, l’imprenditore aveva chiesto il licenziamento immediato di Bob Iger, CEO di Disney, dopo che anche “La casa di Topolino”, oltre ad altri format, aveva sospeso gli spot pubblicitari su X per i commenti antisemiti del fondatore di Tesla. Qualche giorno prima, durante un evento aveva insultato le aziende (tra cui Disney) che avevano scelto di non investire più in pubblicità sulla piattaforma.  

Elon Musk, owner of Tesla and the X (formerly Twitter) platform, attends a symposium on fighting antisemitism titled 'Never Again : Lip Service or Deep Conversation' in Krakow, Poland on January 22nd, 2024. Musk, who was invited to Poland by the European Jewish Association (EJA) has visited the Auschwitz-Birkenau concentration camp earlier that day, ahead of International Holocaust Remembrance Day.  (Photo by Beata Zawrzel/NurPhoto via Getty Images)

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