Migliaia di persone sono state evacuate e altre sono in attesa di fuggire. Le strade sono diventate un fiume in piena, tanto da permettere ai coccodrilli di nuotare in mezzo a zone residenziali
Il ciclone tropicale Jasper ha devastato il nordest dell'Australia con piogge torrenziali e inondazioni. Migliaia di evacuati, strade sommerse. Chiuso l’aeroporto di Cairns, importante centro turistico da dove partono le imbarcazioni per la Grande Barriera Corallina. La Bbc pubblica le immagini delle persone in fuga sulle imbarcazioni, ma anche quelle di un coccodrillo sopravvissuto alle alluvioni che viene trascinato dalla piena.
Il coccodrillo che nuota per le vie della città
Le immagini di un coccodrillo che nuota lungo le vie cittadine trasformate in un fiume in piena fanno subito il giro del mondo. Il rettile appena è stato avvistato nelle acque alluvionali nel nord dell'Australia è stato catturato e rinchiuso in una gabbia. Secondo i media locali, il coccodrillo lungo 2,8 metri è stato portato in una struttura di detenzione finché le inondazioni non si saranno ritirate. Intanto cresce la paura tra la gente. Migliaia di persone intrappolate sono in attesa di evacuazione mentre i coccodrilli nuotano in mezzo a zone residenziali.
Aeroporto chiuso a Cairns
Nelle ultime ore Cairns ha registrato la caduta di più di 2 metri di pioggia, il governatore del Queensland Steven Miles ha dichiarato che il disastro è "il peggiore che si ricordi" nella zona. Cairns è una località turistica molto nota poichè all'aeroporto locale arrivano da tutto il mondo i turisti diretti alla Grande barriera corallina, specialmente nel periodo delle festività natalizie. Gli esperti avvertono che si tratta di "una grave emergenza meteo" con la previsione che i livelli delle acque possano superare il record storico del 1977.
Il ciclone tropicale Jasper
Le forti piogge provenienti da una depressione costiera collegata al ciclone tropicale Jasper, che si è abbattuto la scorsa settimana, hanno tagliato fuori diverse città turistiche dell'Australia nord-orientale lungo la Grande Barriera Corallina, costringendo le evacuazioni mentre alcuni residenti sono fuggiti sui tetti per sfuggire ai fiumi in rapida crescita.