L'evento, organizzato dal Loch Ness Centre, riunirà diversi appassionati provenienti da tutto il mondo nel tentativo di individuare, anche con tecnologie avanzate, tracce del misterioso mostro che è diventato leggenda
È stata definita dal The Guardian come la “più grande ricerca organizzata del mostro di Loch Ness degli ultimi 50 anni”. È quella a cui parteciperanno, durante il prossimo fine settimana, centinaia di volontari attraverso l’uso di droni e apparecchiature acustiche, nel tentativo di trovare qualche traccia della creatura che 90 anni fa venne descritta da Aldie Mackay, manager dell'hotel Drumnadrochit, agli sbalorditi clienti del bar della struttura. Fu proprio questo avvistamento ad aver dato inizio alla leggenda intorno a Nessie, mostro misterioso che sarebbe vissuto nelle profondità del lago delle Highlands scozzesi, situato a sud-ovest di Inverness.
Le tecnologie utilizzate
L'evento, organizzato dal Loch Ness Centre, riunirà anche appassionati connessi online e mira, dunque, a riunire sulla riva del lago scozzese centinaia di persone provenienti da tutto il mondo nel tentativo di individuare coi binocoli increspature dell'acqua o eventuali movimenti “difficilmente spiegabili”, sebbene in passato le ricerche condotte non abbiano mai condotto ad alcun risultato interessante. Per la prima volta, come detto, verranno anche utilizzate tecnologie piuttosto avanzate, tra cui droni per produrre immagini termiche dall'aria attraverso telecamere a raggi infrarossi. Ma anche un idrofono, strumento utile per rilevare segnali acustici sotto la superficie dell’acqua.
Il nuovo interesse sulla misteriosa leggenda
Alan McKenna, membro del gruppo di ricerca volontario Loch Ness Exploration, informerà i volontari su cosa cercare e come registrare i risultati. “È sempre stato il nostro obiettivo registrare, studiare e analizzare tutti i tipi di comportamenti e fenomeni che possono essere non semplici da spiegare. La nostra speranza è quella di ispirare una nuova generazione di appassionati del mostro di Loch Ness e avere una reale opportunità di contribuire a questo affascinante mistero che ha affascinato così tante persone da tutto il mondo". Ma se da un lato sembra complesso sperare di rinvenire risultati scientifici rilevanti, a livello turistico gli effetti dell’iniziativa si sono già visti. Come ha spiegato proprio al The Guardian da Fraser Campbell, direttore del Cobbs Group, gruppo che controlla alcune strutture ricettive nei pressi del lago, il nuovo interesse sulla leggenda del mostro di Loch Ness ha scatenato un numero "incredibile" di prenotazioni nel corso della stagione estiva.