La docente originaria di Tione è accusata di aver manipolato i dati di alcuni suoi studi condotti all'ateneo del Massachussets. Tutto è partito con un articolo di tre economisti che hanno denunciato l'utilizzo di informazioni falsate da parte della docente nei propri studi. Gino: "Non ho mai falsificato né avuto comportamenti scorretti di alcun tipo"
Francesca Gino, l’insegnante italo-americana di Harvard accusata di aver falsificato i dati di alcuni suoi studi, ha deciso di fare causa per 25 milioni di dollari alla Harvard Business School di Cambridge. A dichiararlo è la stessa docente, originaria di Tione in Trentino, che ha dichiarato di non aver “mai, mai falsificato dati né avuto comportamenti scorretti di alcun tipo”. Gino, autrice di oltre 130 articoli accademici e inserita tra i migliori professori di business under 40 al mondo, è attualmente sospesa in via cautelare dall’ateneo.
Cosa è successo
Tutto è iniziato lo scorso giugno con la pubblicazione di un articolo sul blog DataColada da parte di tre economisti comportamentali, Uri Simonsohn, Leif Nelson e Joe Simmons. Nel report gli esperti denunciavano l’utilizzo, da parte di Gino, di dati falsati all’interno dei suoi studi condotti nell’ateneo del Massachussets. Il caso ha generato un effetto domino di sospetti anche su altre ricerche della scienziata.
Francesca Gino: “Conclusioni oltraggiose”
A distanza di settimane dalla notizia dell’accusa, Gino ha rilasciato la sua prima dichiarazione pubblica. “Pur affermando di rappresentare l'eccellenza hanno raggiunto conclusioni oltraggiose basate interamente su deduzioni, supposizioni e salti logici non plausibili", ha detto la ricercatrice riferendosi ai tre economisti che l’hanno accusata. "Hanno creato e perpetuato una falsa narrativa sulla mia etica e integrità, che ha avuto un impatto devastante sui miei amici, colleghi, collaboratori e, soprattutto, sulla mia famiglia".