Le autorità egiziane hanno riferito che un laboratorio era dedicato agli esseri umani mentre l'altro agli animali. Si trovano entrambi nella necropoli di Saqqara, situata a 30 chilometri a sud del Cairo
A Saqqara, in Egitto, sono stati scoperti i "due più grandi e completi laboratori di imbalsamazione" egizi mai rinvenuti finora". Lo ha annunciato il ministero delle Antichità egiziano specificando che un laboratorio era dedicato agli esseri umani mentre l'altro agli animali. Si trovano entrambi nella necropoli di Saqqara, situata a 30 chilometri a sud del Cairo, "una delle più grandi necropoli reali d'Egitto che ospita il più antico edificio in pietra della storia, la Piramide a gradoni di Djoser", spiega il ministero. Quest'ultimo ha anche annunciato la scoperta di "due tombe e di una collezione di manufatti", compiuta da una missione archeologica egiziana a Saqqara. Nel comunicato viene precisato che i due laboratori risalgono alla 30esima dinastia e al periodo tolemaico mentre le due tombe ricadono nell'Antico e nel Nuovo Regno.

I due laboratori
Il laboratorio esseri umani ha "una forma rettangolare ed è suddiviso all'interno in diverse stanze dotate di letti di pietra dove il defunto veniva adagiato per la mummificazione. Ogni letto è lungo due metri e largo 50 cm", si legge nella nota del ministero. Sono tutti e due "ricoperti di gesso e terminano con canali di scolo". Dentro ogni stanza del laboratorio è stata portata alla luce "una collezione di vasi di argilla, tra cui quelli utilizzati per la mummificazione, nonché una collezione di strumenti" e "vasi rituali". Anche l'altro laboratorio, quello destinato all'imbalsamazione di "animali sacri", ha "forma rettangolare" ed è "fatto di fango con pavimenti in pietra". È formato da un gruppo di stanze all'interno delle quali anche è stata trovata "una collezione di vasi di argilla e di sepolture per animali insieme a strumenti di bronzo utilizzati nel processo di mummificazione".

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Le tombe
Circa le tombe, una appartiene "a un alto funzionario della V dinastia (2400 a.C.) chiamato 'Ne Hesut Ba', che era il capo degli scribi e il sacerdote di Horus e Maat. La seconda è di un sacerdote Qadish chiamato "Men Kheber" della XVIII dinastia (1400 a.C.). La monumentale tomba dell'Antico Regno, di tipo "mastaba", ha una facciata dipinta su pietra con i nomi del defunto e di sua moglie, un'architrave con i diversi titoli della coppia e pitture con scene di vita quotidiana, di coltivazione e di caccia. La tomba del Nuovo Regno è scavata nella roccia e ha anch'essa una porta e un architrave decorati con i nomi del defunto e della moglie. All'interno è stata trovata una nicchia con una statua di alabastro lunga un metro, decorata con un geroglifico blù e raffigurante il proprietario della tomba in abito lungo, parrucca e un fiore di loto in una mano.

I manufatti
Nello scavo cominciato nell'agosto scorso sono stati rinvenuti altri simulacri, tra cui una collezione di statue in legno di un uomo di nome Nesu Henu e di sua moglie, della V dinastia, e una bara antropoide dipinta del III Periodo intermedio. È stata portata alla luce anche una collezione di statuette funebri, dette "ushabti". Le scoperte sono state illustrate in una conferenza stampa tenuta sul posto dal Segretario generale del Supremo consiglio delle antichità egiziane, Mostafa Waziri, cui è intervenuto anche il ministro del Turismo e delle Antichità, Ahmed Issa, dicendo fra l'altro che "l'Egitto, e in particolare il sito archeologico di Saqqara, non ha ancora svelato i suoi segreti e che ce ne sono molti altri in arrivo".