Neruda avvelenato da Pinochet? Si riapre il caso

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Cinquanta anni fa la versione ufficiale della morte di Neruda che parlava di un cancro alla prostata, sebbene le sue condizioni fisiche non mostrassero un deterioramento che poteva portare a un decesso imminente. Ora un team di esperti indaga su una tossina, scoperta 5 anni fa nei resti del premio Nobel

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A quasi 50 anni dalla sua morte, un terzo gruppo di esperti cercherà di stabilire se una tossina, rinvenuta nei resti del premio Nobel per la Letteratura del 1971, Pablo Neruda, sia stata la causa della sua morte avvenuta il 23 settembre 1973, due settimane dopo il colpo di Stato che rovesciò il governo di Salvador Allende (1970-1973).

 

Un batterio presente nei resti dell'autore

Cinque anni fa, il secondo gruppo di esperti aveva stabilito che Ricardo Neftalí Reyes (il vero nome di Neruda) non era morto per il cancro alla prostata che lo affliggeva, e per il quale aveva lasciato l'ambasciata in Francia con l'obiettivo di ritirarsi a Isla Negra per finire di scrivere le sue memorie 'Confesso che ho vissuto'. Gli specialisti infatti avevano scoperto una tossina in un molare denominata Clostridium botulinum, ossia il più noto tra i clostridi produttori di tossine botuliniche, considerato come il microrganismo responsabile del botulismo, evidenziando la necessità di realizzare ulteriori analisi. Il giudice cileno per le cause sui Diritti umani, Paola Piazza, ha ricordato di recente che laboratori specializzati sono stati incaricati studi di genomica batterica per per scoprire se si trattasse di un batterio cresciuto in laboratorio. Il nuovo team di esperti, ha concluso il magistrato, dovrà partire dai risultati di questi studi per chiarire le circostanze relative alla scoperta del costridium botulinum nei resti del poeta". La salma dell'autore di 'Venti poesie d'amore' è stata riesumata l'8 aprile 2013 dalla sua tomba sulla spiaggia di Isla Negra, dove riposa accanto a Matilde Urrutia, sua ultima moglie.

 

La versione ufficiale: un cancro alla prostata

Cinquanta anni fa la versione ufficiale della morte di Neruda ha parlato un cancro alla prostata, sebbene le sue condizioni fisiche non mostrassero un deterioramento che poteva portare ad una morte imminente. Per cui oggi è forte il sospetto che Neruda possa essere stato assassinato dal regime del generale Augusto Pinochet. Il coordinatore nazionale dei Diritti umani della Corte suprema cilena, Mario Carrozza, ha sottolineato che "stiamo per porre fine a un'indagine che ci sembra sia stata trascendentale, dato che in questo caso c'è la prova che permette al terzo gruppo di esperti di determinare se una sostanza può essere stata determinante o no nella morte di Pablo Neruda".

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