I dati riportati sono stati diffusi dall'agenzia degli attivisti per i diritti umani. Montano le tensioni in attesa della giornata di domani quando terminerà il lutto di 40 giorni
Trentanovesimo giorno di protesta in Iran. Dal 17 settembre, giorno del funerale di Mahsa Amini morta mentre era in custodia per aver indossato male il velo, continuano gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Le vittime della morsa poliziesca dall’inizio dei disordini sarebbero 248 di cui 33 bambini, secondo quanto riporta la BBC che cita i dati raccolti da Hrana, agenzia di stampa degli attivisti per i diritti umani, mentre gli arrestati sarebbero già diverse migliaia.
Gli arresti
La protesta anti-regime nel corso dei giorni si è allargata e ha raggiunto vari settori della società civile. Prima donne e giovani, poi studenti delle scuole e via via insegnanti, medici, lavoratori del settore energetico. Nelle prossime ore è previsto un aumento ulteriore delle tensioni, perché domani terminerà il periodo di lutto, che dura tradizionalmente 40 giorni. Al numero di morti si somma quello di chi ha perso la libertà durante "le rivolte". Gli arrestati – lo riporta il Guardian – sarebbero già oltre 12mila. Lunedì scorso una nuova ondata di repressione annunciata da un funzionario giudiziario: stando ai numeri di Hrana citata da Reuters, 315 persone sarebbero state incriminate con le accuse di "raduno e cospirazione con l'intento di danneggiare la sicurezza nazionale, propaganda contro il sistema e finalizzata a innnescare disordini pubblici”.
L'italiana agli arresti
Tra le migliaia di arrestati c'è un'italiana. "Sto seguendo con il massimo impegno e con grande determinazione il caso di Alessia Piperno, la giovane italiana detenuta in Iran. Lo ho ribadito al padre Alberto durante una lunga e cordiale telefonata", ha twittato il neo ministro degli Esteri Antonio Tajani.