Le vittime sono sei: 2 dipendenti della missione diplomatica e 4 cittadini afghani. Secondo fonti della sicurezza locale l'attentatore "voleva farsi esplodere tra la folla in fila per ottenere un visto" davanti all'ambasciata russa, "ma è stato ucciso dalle guardie prima di arrivare al proprio obiettivo, gli spari hanno causato l'esplosione". L'Isis ha rivendicato l'attentato suicida
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Un attentato kamikaze è avvenuto stamattina davanti all'ambasciata russa di Kabul in Afghanistan nel momento in cui un diplomatico russo è uscito per annunciare i nomi dei richiedenti il visto. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti. Le vittime sono 6, e non 25 come riferito in un primo momento. Secondo il portavoce della Sicurezza della capitale afghana, Khalid Zadran, il kamikaze voleva farsi esplodere tra la folla in fila per ottenere un visto, ma è stato ucciso dalle guardie prima di arrivare all'obiettivo. Gli spari hanno provocato l'esplosione uccidendo 6 persone: 2 dipendenti della missione diplomatica e 4 cittadini afghani. Un portavoce del ministero dell'Interno ha confermato in un tweet la morte dei 2 dipendenti dell'ambasciata e ha aggiunto che "4 compagni civili" sono stati uccisi e "diversi altri feriti".
Attentato rivendicato dall'Isis
In tarda serata l'Isis ha rivendicato l'attentato suicida contro l'ambasciata. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto che sono state prese misure immediate per aumentare la sicurezza dell'ambasciata, situata su una delle strade principali di Kabul e che conduce al palazzo del Parlamento.