Kiev si dice "profondamente delusa" per le frasi pronunciate dal Pontefice sulla morte della figlia di Dugin, considerata "una vittima innocente della guerra". L'iniziativa formale comunicata dal ministro degli Esteri Kuleba: "Dobbiamo esprimere il nostro disappunto"
Non sono piaciute a Kiev le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione della morte di Darya Dugina, figlia dell'ideologo della Russia nazionalista Alexander Dugin, rimasta uccisa nell'esplosione della sua auto, episodio sul quale prosegue lo scambio di accuse tra Russia e Ucraina. Nel commentare la morte di Dugina, Bergoglio aveva parlato di "vittime innocenti" che fanno le spese delle guerre. Espressione poco gradita all'Ucraina, che già aveva avuto modo di manifestare il suo dissenso per la controversa figura della figlia del filosofo della "Grande Russia". Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: "Profondamente delusi".
Kuleba: "Esprimiamo il disappunto dell'Ucraina"
"L'Ucraina è profondamente delusa dalle parole del Pontefice, che confrontano ingiustamente l'aggressore e la vittima." Con queste parole il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba ha motivato la decisione di convocare il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, a proposito del recente commento del Pontefice sulla morte di Dugina. "Abbiamo studiato attentemente le parole di Papa Francesco", ha detto Kuleba, "e la di menzionare nel contesto della guerra la morte di un cittadino russo sul territorio della Russia, con la quale l'Ucraina non ha nulla a che fare, provoca incomprensioni". "Dall'inizio dell'invasione, il pontefice non ha mai prestato particolare attenzione alle vittime specifiche della guerra, tra cui 376 bambini ucraini morti per mano degli occupanti russi", ha sottolineato il ministro. Che ha concluso: "Spero che in futuro la Santa Sede eviti dichiarazioni ingiuste che causano delusione nella nostra società".