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La Thailandia legalizza la cannabis: si può coltivare e vendere, ma non fumare

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©IPA/Fotogramma

In Thailandia viene liberalizzato il commercio della cannabis, mentre rimane il divieto dell'uso ricreativo. Per incentivare l'iniziativa, il governo ha distribuito gratuitamente circa un milione di piante in tutto il Paese

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Da oggi in Thailandia entra in vigore la nuova legge sulla cannabis: non è più nella lista degli stupefacenti proibiti. Nel Paese è possibile coltivare e vendere la marijuana per scopi medici, ma non fumarla. Rimane illegale l'uso ricreativo delle piante con un livello di THC superiore allo 0,2%, il principale composto psicoattivo della canapa responsabile del suo effetto stupefacente e per questo oggetto di limitazioni e controlli da parte delle autorità nazionali. La nuova legge permette a un privato di coltivare fino a sei piante di cannabis in casa, ma solo con la licenza. Per ottenerla bisogna registrarsi presso le autorità. Anche le aziende possono coltivare e vendere l’erba. Le cliniche possono prescriverla più liberamente nelle cure mediche come terapia. 

Il governo regala un milione di piante di cannabis

Per incentivare l'iniziativa, il governo ha distribuito gratuitamente circa un milione di piante in tutto il Paese. "È un'opportunità per le persone e per lo Stato di guadagnare dalla marijuana e dalla canapa", ha affermato il vice primo ministro e ministro della Sanità thailandese, Anutin Charnvirakul. La Thailandia è sempre stata un passo avanti rispetto al resto del mondo sull’argomento. Nel 2018 era stata il primo Paese nel continente a permettere l'uso terapeutico della marijuana. E oggi è il primo Stato del Sud-Est asiatico a legalizzare la coltivazione della cannabis.

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