Khan ha accusato l'opposizione di cospirare contro di lui con "potenze straniere" per rimuoverlo a causa della mancata sintonia con l'Occidente contro Russia e Cina. Ha, poi, puntato il dito, nei giorni scorsi, sugli Stati Uniti per "l'ingerenza" negli affari interni del Pakistan
Il presidente del Pakistan ha annunciato questa mattina la dissoluzione dell'Assemblea nazionale pachistana, su richiesta del premier Imran Khan che poco prima aveva rischiato una mozione di sfiducia, respinta senza essere messa ai voti. La dissoluzione comporta elezioni legislative anticipate. Nessun premier del Pakistan ha mai completato un mandato e adesso Khan si aggiunge alla lista dei predecessori. Eletto nel 2018, il premier viene accusato dagli oppositori di malversazione e incompetenza in politica estera.
I motivi della crisi
Stamane il Parlamento avrebbe dovuto discutere la mozione di sfiducia nei confronti del premier, che aveva i numeri per passare, ma il vice presidente del Parlamento - uomo di Khan - ne ha rigettato l'esame, affermando che era incostituzionale. La mossa ha messo nell'angolo l'opposizione, che non se la aspettava e riteneva di avere voti sufficienti a rovesciare Imran Khan. "Questa giornata sarà ricordata come una giornata nera nella storia costituzionale del Pakistan" ha detto il leader dell'opposizione Shehbaz Sharif del Pakistan Muslim League-N (PML-N), che avrebbe rimpiazzato Khan se il voto di sfiducia fosse passato. Khan ha accusato l'opposizione di cospirare contro di lui con "potenze straniere" per rimuoverlo a causa della mancata sintonia con l'Occidente contro Russia e Cina. Ha puntato il dito, nei giorni scorsi, sugli Stati Uniti per "l'ingerenza" negli affari interni del Pakistan. Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ha risposto alle accuse che ha definito "nient'affatto vere", ma Khan ha insistito sull'esistenza di un complotto per determinare "un cambiamento di regime". Accusando l'opposizione di tradimento.