
L’Italia invia altri aerei militari verso Est e sostiene la difesa del popolo ucraino fornendo mezzi e materiali di protezione come elmetti, giubbotti antiproiettile e rilevatori di ordigni. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha spiegato che il nostro Paese sta potenziando “la presenza in Romania raddoppiando il numero degli Eurofighter già operanti nell'attività di airpolicing. Altri quattro aerei saranno inviati alla base di Kogălniceanu di Costanza”. Non ci sarà attraversamento del confine

L'Italia invia verso Est altri aerei militari Eurofighter e sostiene la difesa del popolo ucraino inviando alle legittime autorità di Kiev mezzi e materiali di protezione come elmetti, giubbotti antiproiettile e rilevatori di ordigni
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È quindi concreta la partecipazione del governo italiano alle operazioni Nato di deterrenza lungo la linea del conflitto per rafforzare il fianco est dell'Alleanza. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto che stanzia 174 milioni per il 2022-2023 proprio per finanziare le manovre militari, con circa 3.400 uomini e donne in divisa mobilitati
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Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha confermato che "l'Italia sta contribuendo con rapidità e convinzione alle decisioni prese in ambito Nato a seguito dell'inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina"
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Per questo, ha spiegato qualche giorno fa, "l'Italia potenzierà la propria presenza in Romania raddoppiando il numero degli Eurofighter già operanti nell'attività di airpolicing. Altri quattro aerei saranno inviati alla base di Kogălniceanu di Costanza”
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Come previsto dalle regole d'ingaggio, i nostri militari saranno impiegati "nell'area di responsabilità della Nato, e non c'è alcuna autorizzazione implicita all'attraversamento dei confini". Ciò che invece potrà mettere piede in terra ucraina sono quei mezzi e materiali "non letali" che il decreto prevede di cedere "a titolo gratuito alle autorità governative" del Paese sotto attacco

Si tratta in particolare "di equipaggiamenti per la protezione individuale e più in generale della popolazione civile dagli effetti del conflitto in atto", è spiegato nella relazione illustrativa del decreto, e dunque "elmetti e giubbotti antiproiettile" ma anche "materiali Counter-Ied per la rilevazione di oggetti metallici e ordigni esplosivi", cioè dispositivi per lo "sminamento umanitario a favore della popolazione civile”: questo è quanto spiegato da una nota di Palazzo Chigi. Materiale per un complessivo stanziamento di 12 milioni di euro

Altro capitolo di spesa sono invece i 3 milioni di euro stanziati per le iniziative di protezione civile a sostegno della popolazione ucraina. Nell'ambito del Meccanismo europeo di protezione civile verranno inviate 200 tende da campo per un totale di mille posti letto

Rispetto invece allo schieramento di forze, l'Italia in accordo con la Nato potenzia le missioni attualmente attive in Lettonia (la 'Baltic guardian'), in Romania, dove appunto stanno arrivando altri aerei, e nel Mediterraneo orientale. La mobilitazione riguarderà fino al 30 settembre 1.350 militari delle forze 'ad alta prontezza', che risponderanno al Comando supremo alleato in Europa

In Lettonia, ci sono 240 militari inquadrati nella 'Baltic Guardian', in Romania, ci sono 12 aerei schierati e circa 130 uomini e nel Mediterraneo orientale, ci sono 235 unità di personale, due navi e un aereo che sorveglia anche il Mar Nero. Fanno parte della Nato response force (Nrf), una forza multinazionale tecnologicamente avanzata composta da 40mila unità di terra, aria, mare e forze speciali rapidamente impiegabili

Le avanguardie della Vjtf, composta da 5mila uomini, si muovono, in gergo militare, 'at short notice', nel giro di 2-3 giorni per portare un messaggio chiaro contro l'escalation: ogni tentativo di violare la sovranità di una nazione Nato si tradurrà in un confronto militare con tutti i 30 Paesi dell'Alleanza

Inoltre, se la Nato ritenesse utile in futuro schierare altre forze di deterrenza, l'Italia ha anche innalzato la prontezza di 2.000 unità di rinforzo, utili anche a dare eventualmente il cambio alle forze 'rapide' di cui è stato disposto il dispiegamento. Con i 1.350 militari della task force "ad elevata prontezza”, sono partiti per l'Europa orientale 77 mezzi terrestri, 2 navi (nel secondo semestre dell'anno) e 5 aerei

Altri duemila uomini e donne in uniforme sono disponibili in caso di necessità. Nonché la possibilità di dislocare un contingente come quello già presente in Lettonia in un altro dei Paesi dell'area che si sentono minacciati dall'offensiva di Mosca

L'Italia sta anche sondando il terreno con i Paesi del fianco Est maggiormente esposti alla minaccia russa per verificare la possibilità di organizzare una missione simile - anche numericamente - alla Baltic Guardian in Lettonia. Il decreto ha poi stanziato 11 milioni di euro per potenziare la tutela degli uffici italiani all'estero e del relativo personale. Saranno inviati anche 10 carabinieri di rinforzo