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Il generale Al Raisi eletto a capo dell'Interpol, è accusato di tortura in 5 paesi

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©Getty

Eletto presidente durante l'assemblea generale di Istanbul, è denunciato per tortura in 5 Paesi, tra cui la Turchia e la Francia. L'alto funzionario di polizia servirà per quattro anni a Lione

Il generale degli Emirati Arabi Uniti Naser Ahmed al Raisi è stato eletto presidente dell'Interpol durante l'assemblea generale di Istanbul. L'elezione ha scatenato subito diverse polemiche perché Raisi è denunciato per tortura in 5 Paesi, tra cui la Turchia e la Francia.

Chi è Al Raisi

Il generale emiratino Ahmed Nasser al-Raisi servirà per quattro anni a Lione, in Francia. Al-Raisi è attualmente ispettore generale del ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti e ha alle spalle una carriera quarantennale. E' stato eletto dai rappresentanti dei 190 Paesi che fanno parte dell'Interpol. La nuova nomina lo rende il primo candidato mediorientale ad essere eletto presidente dalla fondazione dell'organizzazione internazionale per la lotta alla criminalità negli anni '20. Contro di lui, all'ultimo momento si è candidata Sarka Haurankova, della Repubblica Ceca, vice-presidente di Interpol per l'Europa.

Le polemiche

I timidi tentativi di contrastare la candidatura di al-Raisi non sono serviti. A giugno 35 parlamentari francesi hanno scritto a Macron per chiedere di opporsi a questa promozione. A novembre, dei parlamentari tedeschi hanno espresso "profonda preoccupazione" per la possibilità che al-Raisi diventasse presidente dell'Interpol. "Non può nascondersi dalle accuse molto serie nei suoi confronti, facciamo appello all'Interpol affinché adempia al fondamentale dovere di indagare su questi sconvolgenti crimini", ha commentato l'avvocato internazionale Rodney Dixon che in questi giorni ha presentato una denuncia per tortura contro di lui a Istanbul.

Le accuse di tortura

Sull'integrità della figura di al-Raisi, però, nelle scorse settimane sono stati sollevati parecchi dubbi. Contro di lui sono state presentate denunce penali in cinque Paesi, tra cui la Francia, dove ha sede l'Interpol, e la Turchia, dove si sono svolte le elezioni. Raisi è infatti accusato di torture e detenzione arbitraria da parte di due uomini, Matthew Hedges, dottorando britannico imprigionato negli Emirati Arabi nel 2018 con l'accusa di spionaggio, e Ali Issa Ahmad, tifoso di calcio arrestato nel 2019 perché indossava una maglietta del Qatar. I due sono rimasti in cella rispettivamente per sette mesi e due settimane e dicono di aver subito violenze fisiche. Hedges e Ahmad accusano al-Raisi di avere avuto un ruolo di rilievo in queste violazioni. Raisi è stato accusato anche dall'organizzazione per i diritti umani Gulf Center for Human Rights, di essere responsabile delle torture subite dal noto attivista Ahmed Mansoor, arrestato nel 2017 e condannato a dieci anni di carcere. 
"Sono molto preoccupato per cosa potrà significare l'elezione di Raisi per persone come me che hanno subito abusi negli Emirati e sono state costrette a rilasciare confessioni forzate sotto tortura" ha affermato il britannico Matthew Hedges. "Onestamente penso che il risultato di questa elezione sia stato deciso in anticipo", ha commentato Ali Ahmad Issa, l'altro cittadino britannico che ha denunciato tortura.

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