Dal 1° gennaio si potrà tornare a Maya Bay, resa celebre dal film di Danny Boyle e da allora inondata di tuiristi. Era vietata dal giugno 2018. Il programma di recupero dei coralli ha avuto successo, ma il ritorno sarà sostenibile
La Thailandia riaprirà presto Maya Bay, la spiaggia che in molti conoscono come sfondo delle vicende di Leonardo DiCaprio in "The Beach". La baia tornerà accessibile al pubblico dal primo gennaio prossimo. Lo si legge in un documento diffuso in queste ore dal Dipartimento dei Parchi Nazionali di Bangkok.
La chiusura
La spiaggia fa parte del parco nazionale Hat Noppharat Thara-Mu Ko Phi Phi, nella provincia di Krabi, e non era stata chiusa per motivi che riguardano il Covid19. Anzi, la chiusura deriva proprio dal successo planetario della pellicola di Danny Boyle. Infatti lo stop, datato giugno 2018, è figli del grave degrado dell'area, dove il turismo di massa ha minacciato la sopravvivenza della fauna corallina, al punto da rendere indispensabile il rimedio estremo.
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Turismo selvaggio
L'isola di Phi Phi Leh è da sempre oggetto esclusivo di turismo giornaliero, senza pernotto. Ma la fama arrivata con "The Beach", che l'ha messa ai vertici della classifica dei "must" del turismo mondiale, ha portato la spiaggia a sperimentare le conseguenze deteriori del turismo mordi e fuggi. Un fenomeno in crescita continua per un ventennio, che nel 2018 ha portato sull'atollo andamano una media giornaliera di cinquemila persone.
Riapertura con restrizioni
Per riaprire in sicurezza verranno adottate restrizioni. Le imbarcazioni non potranno più entrare nella baia e dovranno lasciare i passeggeri su un molo situato sul lato opposto dell'isola rispetto alla spiaggia. Al molo non potranno attraccare più di 8 battelli per volta. Le visite potranno durare al massimo un'ora e non potranno esserci più di 300 turisti per volta. Il ministro ha infine scritto che in queste settimane saranno completati i lavori per ultimare il nuovo molo e ricreare il set-up complessivo del litorale, in modo tale da permettere lo svolgimento di alcune attività ludico-sportive marine i aree dedicate.
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Un processo più lungo del previsto
Il piano iniziale prevedeva di chiudere il sito per soli quattro mesi, ma fu subito chiaro che la rigenerazione dei coralli e l'adeguamento dei servizi dell'isola a un suo utilizzo sostenibile avrebbero richiesto tempi più lunghi. Durante i due anni di stop, al netto dei lockdown, i turisti hanno potuto comunque ammirare la baia da lontano. La spiaggia non può essere raggiunta, ma barche e battelli possono affacciarvisi. Inoltre, in alcune zone designate, rimane possibile praticare attività subacquee e snorkeling.