Secondo il rapporto di Migranti, sono oltre cinque milioni e mezzo i connazionali che vivono stabilmente oltre confine: l'anno del Covid registra un +3%. Mattarella: "La comunità degli italiani all'estero rappresenta un valore inestimabile"
Al primo gennaio 2021, la comunità strutturale dei connazionali residenti all'estero è costituita da 5.652.080 unità, il 9,5% degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre nell'anno del Covid l'Italia ha perso quasi 384 mila residenti sul suo territorio (dato Istat), ne ha guadagnati 166 mila all'estero (dato Aire): un aumento di presenza all'estero del 3% nell'ultimo anno. E' quanto risulta dal Rapporto sugli italiani all'estero di Migrantes. Rallentate le partenze a causa della pandemia e dei lockdown, sul dato in crescita influiscono le nuove nascite da cittadini già residenti all'estero.
"Lungi dall'essere una mera 'fuga di cervelli', la recente emigrazione italiana mostra un carattere complesso che coinvolge cittadini di tutte le età e titolo di istruzione - si legge nel rapporto - Ai lavoratori altamente qualificati che puntano all'estero per le prospettive di carriera e di guadagno, si aggiungono coloro che si spostano alla ricerca di lavoro o in occupazioni a tempo determinato e spesso non qualificati, in settori che vanno dalla ristorazione alle costruzioni, dal manifatturiero alle strutture di ricezione". "Questo fenomeno - riporta ancora il report - è in gran parte effetto della crisi economica e sociale dell'Italia del 2007-2012, l'incremento annuale aumenta sensibilmente a partire dal 2011, quando la crisi del debito sovrano colpìl'Italia, che ha negato a molti lavoro e diritti e li ha spinti a cercare fortuna altrove".
Mattarella: "Italiani all'estero valore inestimabile"
"La Comunità di italo-discendenti nel mondo viene stimata in circa centottanta milioni di persone, cui si aggiungono gli oltre sei milioni di cittadini italiani residenti all'estero - sottolinea il capo dello Stato proprio a proposito del dossier - La portata umana, culturale e professionale di questa presenza è di valore inestimabile nell'ambito di quel soft-power che consente di collocare il nostre Paese tra quelli il cui modello di vita gode di maggior attrazione e considerazione".
Cresce il numero delle donne e delle famiglie
Nel report di Migrantes si nota ancora come se nell'ultimo anno l'aumento della popolazione Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) è stato del 3%, questo dato diventa il 6,9% dal 2019, il 13,6% negli ultimi cinque anni, ben l'82% dal 2006. Negli ultimi anni è inoltre cresciuto il numero delle donne e delle famiglie. A inizio 2021 è ancora più evidente il processo di assottigliamento della differenza di genere iniziato già sedici anni fa quando le connazionali iscritte all'Aire erano il 46,2% (1.435.150 in valore assoluto), per poi arrivare al 47,8% dieci anni fa nel 2011 (1.967.563 in valore assoluto) e, attualmente, si registrano 2.718.678 iscrizioni, il 48,1% del totale Aire. Se, quindi, i cittadini italiani residenti oltre confine negli ultimi sedici anni sono aumentati dell'82%, le donne in particolare lo hanno fatto dell'89,4%. "Un processo che è, allo stesso tempo, di femminilizzazione e di familiarizzazione", spiega Migrantes. Stando ai dati dell'Ufficio Centrale di Statistica del ministero dell'Interno aggiornati all'inizio del 2020, su quasi 5,5 milioni di residenti all'estero, le famiglie sono 3.223.486.