Colpo di Stato Sudan, arrestato premier. Capo militare: assicureremo passaggio democratico

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I militari hanno arrestato Abdalla Hamdok, alcuni ministri e leader civili del governo. Bloccati ponti e strade che portano nella capitale, connessione a internet limitata. “Feriti in scontri tra manifestanti e forze di sicurezza”. Il generale Abdel Fattah al-Burhan ha annunciato il coprifuoco, lo “scioglimento del consiglio dei ministri e del consiglio sovrano” e la formazione di un "governo di persone competenti". Usa sospendono aiuti: “Torni governo provvisorio”

Caos in Sudan, dove è in corso un colpo di Stato militare. Arrestati il premier Abdalla Hamdok, alcuni ministri e importanti leader civili del governo di transizione. Ad aver preso il controllo sono i militari fedeli al generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio militare di transizione. Nel Paese la connessione a internet è stata limitata, bloccati ponti e strade che portano alla capitale. Ci sono feriti negli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza. L'ufficio del primo ministro ha invitato a scendere in piazza. "Chiediamo al popolo sudanese di protestare usando tutti i mezzi pacifici possibili... per riprendersi la rivoluzione dai ladri", ha scritto in una nota. Intanto gli Usa hanno sospeso gli aiuti al Sudan. Il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price: "Il governo transitorio a guida civile dovrebbe essere immediatamente ripristinato e rappresentare la volonta' del popolo", ha detto. Un portavoce della Casa Bianca ha detto che gli Usa sono "profondamente allarmati" e "chiedono l'immediato rilascio del primo ministro e delle altre persone che sono state arrestate".

Capo militare: “Assicureremo passaggio democratico”

Il generale "Burhan annuncia la presa del potere con un colpo di Stato militare e lo scioglimento del Consiglio sovrano di transizione e del Consiglio dei ministri e dei wali (i governatori) di vari Stati" che compongono il Paese, si legge sulla pagina Facebook del ministero dell'Informazione sudanese. Il Consiglio sovrano, composto da cinque civili e altrettanti militari, è l'organo con funzione di capo di Stato che stava governando il Sudan per 39 mesi a partire dall'agosto 2019. Secondo quanto riportato da Al Jazeera e Al Arabiya, il generale Abdel Fattah al-Burhan ha dichiarato che “l'esercito assicurerà il passaggio democratico fino all'attribuzione del potere a un governo eletto". Ha anche annunciato l'imposizione di un "coprifuoco", "lo scioglimento del consiglio dei ministri e del consiglio sovrano" e la formazione di un "governo di persone competenti". Il militare ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese, ma ha ribadito il proprio attaccamento alla "transizione allo Stato civile". Nel suo discorso, ha promesso di creare le tante istituzioni statali, come la Corte Suprema, che avrebbero dovuto essere istituite diversi mesi fa, secondo il calendario di transizione stilato dopo il rovesciamento dell'autocrate Omar al-Bashir nel 2019.

TOPSHOT - Sudanese women march in Khartoum to mark International Day for Eliminating Violence against Women, in the first such rally held in the northeast African country in decades, on November 25, 2019. - Chanting "Freedom, peace, justice," the catchcry of the protest movement that led to autocrat Omar al-Bashir's ouster in April, the demonstrators took to the streets in the Burri district, a site of regular anti-Bashir protests earlier this year. (Photo by Ashraf SHAZLY / AFP) (Photo by ASHRAF SHAZLY/AFP via Getty Images)

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Il colpo di Stato in Sudan

Secondo Al Hadath TV, citata da al Jazeera, i militari avrebbero assediato la casa del primo ministro Abdalla Hamdok, dichiarandolo prima agli arresti domiciliari. Sarebbero stati arrestati anche i ministri dell'Industria e dell'Informazione e un consigliere del premier. Il ministero dell'Informazione ha scritto in una nota su Facebook: “Membri civili del consiglio sovrano di transizione e un certo numero di ministri del governo di transizione sono stati arrestati da forze militari congiunte". Nel comunicato si spiega che, "dopo aver rifiutato di sostenere il golpe, le forze armate hanno arrestato il primo ministro Abdallah Hamdok e lo hanno portato in un luogo non identificato". Su Twitter, un funzionario della sicurezza sudanese aveva smentito: “Il primo ministro non è agli arresti domiciliari, è per proteggerlo, e quello che sta succedendo non è un golpe ma una correzione del corso della rivoluzione”.

“Establishment militare non vuole rispettare gli impegni"

La ministra degli Esteri sudanese Mariam al-Mahdi - leader del partito islamista moderato "Umma" e figlia di Sadiq al -Mahdi, leader dell'opposizione ed ex primo ministro - secondo la tv Al Arabiya ha dichiarato che "qualsiasi colpo di Stato viene respinto, resisteremo con ogni mezzo civile". La tv sintetizza anche alcune dichiarazioni attribuite al direttore dell’ufficio del premier Abdallah Hamdok. “L'establishment militare non vuole rispettare i propri impegni per la cessione del potere" e "ha approfittato della crisi per compiere il colpo di Stato", avrebbe detto l’alto funzionario.

Manifestazioni, scontri e feriti

Un corrispondente dell'Afp ha detto che decine di manifestanti hanno dato fuoco a pneumatici di auto durante alcuni raduni che si sono formati per le strade della capitale per protestare contro gli arresti. Al-Arabiya parla di "feriti in scontri tra manifestanti e forze di sicurezza davanti al quartier generale dell'esercito sudanese". Anche il ministero dell'Informazione ha confermato che forze armate hanno sparato contro manifestanti "che rifiutavano il colpo di Stato militare" a Khartoum: l'esercito, ha aggiunto, ha usato "munizioni vere" contro i contestatori. Secondo Sky News Arabiya, che cita il  Comitato dei medici sudanesi, "i feriti sarebbero almeno 12". La Sudanese Professionals Association, un gruppo di sindacati fondamentale nella guida delle proteste contro il regime del presidente-autocrate Omar al Bashir del 2019, ha denunciato un "golpe militare" e ha esortato i manifestanti a "resistere strenuamente".

Internet limitato

Il ministero dell'informazione ha fatto sapere che internet è stato interrotto in tutto il Paese e le strade principali e i ponti di accesso alla capitale, Khartoum, sono stati chiusi. Interrotte anche le trasmissioni di alcune stazioni radio. Il ministero dell'Informazione, riferendosi alla città gemella della capitale Karthoum situata su una sponda opposta del Nilo, ha detto che "forze militari congiunte hanno fatto incursione nella sede della radio e della televisione a Omdurman e hanno arrestato alcuni dipendenti". “L'accesso alle telecomunicazioni è stato limitato, quindi è molto difficile ottenere informazioni su cosa stia succedendo”, ha confermato anche al Jazeera da Khartum.

La situazione in Sudan

Il Paese sta attraversando un momento delicatissimo di transizione, segnato da divisioni politiche e lotte di potere dopo la cacciata dell'ex presidente Omar al-Bashir nell’aprile 2019. Dall'agosto 2019, il Sudan è guidato da un'amministrazione civile-militare incaricata di sovrintendere alla transizione verso un governo del tutto formato da civili. Ma il principale blocco civile - le Forze per la libertà e il cambiamento (Ffc) - quello che ha guidato le proteste anti-Bashir nel 2019, si è frammentato in due fazioni. La scorsa settimana decine di migliaia di sudanesi avevano sfilato in diverse città per sostenere il pieno trasferimento del potere ai civili e per contrastare un sit-in rivale allestito da giorni davanti al palazzo presidenziale di Khartoum chiedendo il ritorno al "governo militare". Solo ieri i gruppi pro democrazia avevano messo in guardia da un possibile colpo di mano dopo che le forze di sicurezza avevano disperso con i lacrimogeni una manifestazione di filomilitari che chiedeva lo scioglimento del governo di transizione. I manifestanti avevano bloccato per breve tempo le strade e i ponti principali di Khartum, isolando l'area centrale dai quartieri settentrionali. Il premier Abdalla Hamdok in precedenza aveva descritto le divisioni nel governo di transizione come la "crisi peggiore e più pericolosa" che deve affrontare la transizione.

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