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Von der Leyen: “Contro la pandemia l'Ue ha agito unita”

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La presidente della Commissione europea al Parlamento europeo a Strasburgo per il suo secondo discorso sullo Stato dell'Unione 2021. Dall’emergenza Covid agli stanziamenti sul Recovery fund, ecco i temi

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L'emergenza Covid e i vaccini, i primi stanziamenti sul Recovery fund e gli obiettivi per il futuro. Ma anche il rispetto dello stato di diritto senza dimenticare le grandi emergenze internazionali, a partire dall'Afghanistan. Sono i temi che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affrontato nel suo secondo discorso sullo Stato dell'Unione 2021 al Parlamento europeo a Strasburgo questa mattina. "Se rifletto sull'anno passato e sullo Stato dell'Unione vedo una forte anima in tutto quello che facciamo”, ha detto la presidente Ursula von der Leyen. "Nella principale crisi sanitaria mondiale ci siamo uniti per garantire a tutti gli angoli d'Europa di avere dei vaccini salvavita e abbiamo proceduto con Next generation Eu e con il Green deal - aggiunge - Abbiamo agito come Europa unita e di questo possiamo essere fieri". 

L’Ue unita contro il Covid

“Un anno fa non ero in grado di dire se e quando avremo avuto un vaccino contro il Covid efficace”, ha ricordato von der Leyen. “Oggi l’Unione è leader mondiale con il 79% di popolaizone vaccinata. Oltre alle dosi garantite ai nostri Paesi membri abbiamo distribuito 700 milioni di dosi in 130 paesi: siamo l’unica regione del mondo ad averlo fatto”. "Ci siamo già impegnati a condividere 250 milioni di dosi" di vaccini anti-Covid con i Paesi più poveri, "annuncio oggi che la Commissione aggiungerà una nuova donazione di altri 200 milioni di dosi fino alla metà del prossimo anno". 

Green pass, "successo europeo"

"Il lavoro che dobbiamo fare verso un'unione europea sanitaria è un grande passo avanti. Abbiamo già dimostrato che quando agiamo insieme agiamo rapidamente". La presidente della Commissione ha ricordato l’efficacia dell’Unione, citando la certificazione verde europea. “Abbiamo mostrato che quando agiamo insieme agiamo velocemente: in meno di tre mesi abbiamo attivato lo strumento del green pass. Oggi abbiamo oltre 400 milioni di green pass scaricati in 42 paesi e in 4 continenti. Mentre il resto del mondo parlava, l’Europa ha agito”.

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“Il 2022 sarà l’anno europeo dei giovani”

“C’è ancora molto dolore nella nostra società, ci sono cuori che non riusciremo a curare e un tempo che non potremo restituire ai nostri giovani”, ha detto von der Leyen. "I nostri giovani danno significato all’empatia. Credono che abbiamo una responsabilità sul Pianeta. Hanno attesa per il futuro, quindi hanno anche cura. L’Europa sarà più forte se assomiglierà alla nostra prossima generazione”. Secondo la presidente durante il Covid sono stati chiesti “sacrifici enormi” ai giovani, dalla didattica a distanza alla privazione della socialità. “Per questo vogliamo proporre il 2022 come anno per i giovani”, ha affermato.

Afghanistan, "l'Ue ha responsabilità di evitare disastro umanitario"

"Stiamo al fianco degli afghani. Dobbiamo fare di tutto per evitare il rischio di una grande carestia e di un disastro umanitario", ha affermato la presidente, ricordando le donne afghane e chiunque oggi è costretto a nascondersi. "Penso a quelle donne che oggi rischiano la loro vita, come le giudici che hanno mandato in carcere le persone che oggi le minacciano". Per questo, ha annunciato von der Leyen, "aumenteremo il nostro aiuto umanitario per l'Afghanistan di 100milioni di euro, parte di un nuovo pacchetto di sostegno per il Paese".

TOPSHOT - A Taliban fighter stands at a checkpoint in Kabul on September 15, 2021. (Photo by Karim SAHIB / AFP) (Photo by KARIM SAHIB/AFP via Getty Images)

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"È il momento di un nuovo patto sulla migrazione"

"Fino a quando non troveremo un terreno di intesa sulle migrazioni i nostri detrattori continueranno ad attaccarci", ha messo in guardia von der Leyen. "Serve un nuovo patto per la migrazione e l’asilo, per gestire le nuove fattispecie che ci troviamo ad affrontare. Sappiamo che possiamo trovare un momento d’intesa: è arrivato il momento per creare una politica comune per la migrazione. Si tratta di una questione di fiducia". L'Unione sarà sempre all'altezza di proteggere i "più vulnerabili". Nonostante ci siano posizioni "solide e inamovibili" sull'immigrazione, "io credo che gli europei saranno d'accordo nel combattere l'immigrazione illegale" così come concorderanno nell'accogliere "chi ha bisogno e contribuisce alla nostra crescita". Solo con la fiducia nei valori comuni si può superare "l'ingiustizia e la disuguaglianza".

Nuove modalità per "difendere i confini esterni"

"Lavoriamo con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg su una nuova dichiarazione congiunta che sarà presentata prima della fine dell'anno. Dobbiamo investire nella nostra partnership. Ma questa è solo una parte dell'equazione. Dobbiamo fare di più da soli" sulla difesa europea. "Quello che è successo in Bielorussia è inaccettabile. Dobbiamo parlare a chiare lettere: è un attacco ibrido per destabilizzare l’Unione e noi non lo tollereremo. Intendiamo creare nuove modalità per tutelare i nostri confini esterni" nel discorso delle modifiche alla convezione di Schengen

Divieto di vendita per i prodotti del lavoro forzato

"Fare affari nel mondo è positivo, è un bene ed è necessario ma non può essere fatto a spese della dignità e delle libertà individuali. Sono circa 25 milioni di persone del mondo che vivono sotto la minaccia del lavoro forzato. Proporremo un divieto di vendita di questi prodotti. I diritti umani non sono in vendita, a nessun prezzo”, ha detto von der Leyen al Parlamento.

L'accordo sull'imposta minima "è prioritario"

"L'equità sociale deve andare insieme all'economia fiscale. Se le imprese realizzano profitti è grazie alla qualità delle nostre infrastrutture" e del nostro sistema "perciò mi pare il minimo che diano il loro contributo". Per questo verrà proposto un programma per rintracciare le società fantasma e "faremo di tutto per chiudere l'accordo sull'imposta minima", ha affermato la presidente. 

Norme contro la violenza sulle donne

“Se difendiamo i nostri valori difendiamo la libertà di poter essere quello che si è, di dire quello che si vuole, di amare chi si preferisce”, ha affermato la presidente. “Libertà vuol dire anche essere liberi dalla paura. La pandemia è stato un periodo tremendo per le donne vittime di violenza che non potevano sfuggire dai loro aguzzini. Queste donne devono poter essere libere e autonome di nuovo”. Per questo entro la fine dell’anno “promuoveremo una norma per contrastare la violenza contro le donne. Si tratta della dignità di tutte e anche di giustizia e questo corrisponde all'anima dell'Europa".

Una legge per proteggere la libertà dei media e dei giornalisti

“Per concludere vorrei gettare luce su una libertà che è fondamentale e primaria per tutte le altre. Si tratta della libertà dei media”, ha detto la presidente. “I giornalisti vengono minacciati, picchiati e addirittura uccisi nella nostra Unione. Le loro storie sono diverse nel dettaglio ma hanno un punto in comune: hanno lottato per il nostro diritto all’informazione e sono morti nel difenderlo”. Per questo la Commissione ha avanzato una proposta “per sostenere il lavoro dei giornalisiti e contrastare chi mette a repentaglio la libertà dei media. C’è bisogno di una legge sulla libertà dei media perché è così che difendiamo anche la nostra democrazia”, conclude.

Von der leyen elogia Bebe Vio

La presidente della Commissione ha concluso il suo discorso al Parlamento presentando la campionessa paralimpica Bebe Vio, fresca vincitrice della medaglio d'oro a Tokyo. "Ad aprile le avevano detto che rischiava di morire, poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica", ha detto la presidente della Commissione citando Bebe Vio che era presente al Parlamento Ue. I parlamentari le hanno dedicato un lungo e caloroso applauso. Von der Leyen ha elogiato la campionessa come "una leader, immagine della sua generazione, da cui trarre ispirazione" per la sua determinazione. La campionessa paralimpica è stata invitata al Parlamento dalla stessa presidente.

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