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È morto l'attore francese Jean-Paul Belmondo

Mondo
©Ansa

Aveva 88 anni. Nel 2001 era stato colpito da un ictus da cui si era lentamente ripreso. Nel 2011 aveva ricevuto la palma d'oro alla carriera a Cannes. Lascia in eredità interpretazioni indimenticabili, come quella in 'A bout de souffle' (Fino all'ultimo respiro) di Jean-Luc Godard

È morto l’attore francese Jean-Paul Belmondo, aveva 88 anni. Lo si è appreso dai suoi più stretti collaboratori. Nel 2001 era stato colpito da un ictus e per anni era scomparso da ogni apparizione pubblica. Poi si era ripreso e, nel 2011, aveva ricevuto la Palma d'oro alla carriera a Cannes. Belmondo è morto nella sua casa di Parigi, ha precisato il suo avvocato, Michel Godest, citato da France Presse. "Era molto affaticato da qualche tempo. Si è spento serenamente", ha aggiunto il legale.

Volto del cinema francese

Mostro sacro del cinema francese ed europeo, Belmondo ha girato 80 film. Lascia in eredità ruoli indimenticabili, come quello in 'A bout de souffle' (Fino all'ultimo respiro) di Jean-Luc Godard, o sorvolando il cielo di Venezia, appeso ad un elicottero, in 'Le Guignolo' (Il piccione di Piazza San Marco) di Georges Lautner. 

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Belmondo
Jean-Paul Belmondo a Cannes nel 2011 - ©Ansa

Una carriera straordinaria

Prima di essere catapultato al successo da 'Fino all'ultimo respiro', l'attore aveva già interpretato 'Charlotte et son Jules' (1958), un cortometraggio sempre di Godard, e 'A doppia mandata' (1959) di Chabrol. Ma è stato proprio in 'Fino all'ultimo respiro' che è nata l'immagine divistica di Belmondo: personaggio scanzonato, malvivente dilettante, simpaticamente truffatore. Tra i suoi ruoli si ricorda poi quello in 'Cartouche' (1962) di Phllippe de Broca, dove interpretò una sorta di Robin Hood alla francese. Interpretò anche 'Il bandito delle 11 ' di Godard, 'Il ladro di Parigi' (1967) di Malle, 'La mia droga si chiama Julie' (1969) di Truffaut, 'Trappola per un lupo' (1972) di Chabrol e 'Stavisky' (1974) di Resnais. Fua anche al fianco di Sophia Loren in 'La ciociara' (1960).

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Jean-Paul Belmondo (R)  con Sophia Loren sul set del film "La Ciociara " del 1961.ANSA/GUILLAUME HORCAJUELO
L'attore con Sophia Loren sul set de La Ciociara - ©Ansa

Le reazioni, da Delon a Cardinale

Dopo la notizia della morte di Belmondo, Alain Delon si è detto "completamente annientato".  Mentre Claudia Cardinale ha spiegato: "Sono rimasta sola. Sono addoloratissima, per me è stato e rimarrà, come per tanti altri, l'immagine della vitalità. Nel mio cuore e nella mia memoria non cesserà mai di essere in movimento. Lui era il sorriso, la gioia di vivere, l'audacia e la semplicità". "Io ringrazio la vita - ha concluso - per aver unito i nostri percorsi. Il mio affetto più profondo va ai suoi familiari e in particolari ai suoi figli. Addio Jean-Paul".

L'omaggio di Macron: patrimonio nazionale

A ricordare Belmondo, anche il presidente francese Emmanuel Macron: "Resterà per sempre 'Le Magnifique' (Il Magnifico, ndr.) Jean-Paul Belmondo era un patrimonio nazionale, pieno di brio e risate, toni forti e fisico svelto, eroe sublime e figura famigliare, infaticabile temerario e mago delle parole. In lui, ci riunivamo tutti", ha scritto in un tweet d'omaggio

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