Vincono, tra gli altri, il "New York Times" per il racconto di un anno segnato dal Covid-19 e lo "Star Tribune" per la copertura giornalistica della morte dell'afroamericano e della successiva ondata di proteste. Menzione speciale per la donna che filmò l'uomo steso a terra, col collo schiacciato da un agente
Sono stati annunciati i vincitori delle 22 categorie di cui si compone il premio Pulitzer, tra le più importanti onorificenze statunitensi in campo giornalistico, letterario e musicale. Quest'anno, a dominare nelle premiazioni è stata la copertura degli eventi che hanno cambiato il 2020, come la pandemia di Covid-19 e la morte di George Floyd, seguita dalle rivolte afroamericane. |
Premi a Nyt e Associated Press
Il "Premio per il miglior giornalismo di pubblico servizio" è andato al New York Times, per il suo racconto di un anno segnato dal Sars-CoV-2, sia dal punto di vista sanitario che economico. Premiato anche lo Star Tribune per la copertura giornalistica della morte di George Floyd e le successive rivolte degli afromericani. Vince anche l'Associated Press per le immagini delle proteste.
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Menzione speciale per la donna che filmò la morte di Floyd
Il board del Pulitzer, che ha annunciato i vincitori in video-conferenza, ha anche inserito tra i premiati una persona che non è giornalista. Si tratta di Darnella Frazier, la ragazza afroamericana che il 25 maggio 2020 a Minneapolis, Minnesota, ha ripreso con il cellulare l'agonia di Floyd, arrestato dalla polizia con l'accusa di aver tentato di spacciare una banconota falsa da venti dollari. L'uomo, steso a terra e ammenettato, aveva il collo schiacciato da un agente e urlava: "I can't breathe", ossia "Non respiro". Per la donna una menzione speciale.