Il magnate dei media del Paese ha avuto una nuova condanna e ora deve scontare una pena totale di venti mesi. L'ulteriore sentenza lo ha giudicato colpevole di aver partecipato alle proteste per il 70esimo anniversario della fondazione della Cina comunista
Jimmy Lai, il magnate dei media di Hong Kong, è stato condannato a ulteriori 14 mesi in carcere, dove già si trovava recluso. Lai infatti è stato nuovamente condannato, insieme ad altri sette attivisti per la democrazia, per aver partecipato alle proteste per il 70esimo anniversario della fondazione della Cina comunista. Proteste a cui il governo aveva risposto con una dura repressione.
Un totale di venti mesi di condanna
Lai si trovava già in carcere per aver preso parte ad altre manifestazioni, per le quali aveva ricevuto altre condanne. La sua pena ha ora raggiunto un totale di venti mesi da scontare dietro le sbarre. Il magnate dei media di Hong Kong si è dichiarato colpevole di aver organizzato e partecipato a un'assemblea illegale ad ottobre 2019. Tra gli altri sette attivisti di spicco condannati a nuove pene detentive c’è anche il 25enne Figo Chan.