In un’audizione, l’ex consigliere capo di Boris Johnson lancia accuse pesantissime nei confronti del primo ministro e del ministro della salute, Matt Hancock, la cui condotta viene definita “criminale”. Il deus ex machina della Brexit ha ritratto un esecutivo fatto di gente incapace, inadatta e bugiarda. Bojo inadatto a guidare il Paese, ha detto il suo ex Chief Adviser. (La corrispondente da Londra)
LONDRA - Un gruppo di assoluti incompetenti della peggior specie. E bugiardi. Ma soprattutto, responsabili, a causa della propria incompetenza e della propria slealtà, della morte per covid di “decine di migliaia di persone”. Morti che si sarebbero potute evitare.
L’audizione di Dominic Cummings, fino allo scorso novembre braccio destro del premier Boris Johnson, davanti alla commissione che gli chiede di ricostruire la gestione dei primi mesi della pandemia nel Regno Unito, non è un semplice j’accuse. E’ molto, molto di più. E’ un esplicito tentativo di tirare giù (quasi) tutto, non risparmiando neanche se stesso.
“Abbiamo fallito quando il Paese aveva più bisogno di noi”
"La verità - ha detto l'ex consigliere capo del Primo Ministro - è che alti ministri, alti funzionari, alti consiglieri come me hanno disastrosamente disatteso gli standard che la gente ha il diritto di aspettarsi dal suo governo in una crisi come questa. Il governo ha fallito quando il Paese ha avuto più bisogno di noi. E vorrei dire a tutte le famiglie di coloro che sono morti senza che fosse inevitabile quanto mi dispiace per gli errori che sono stati fatti e per i miei stessi errori".
“Decine di vite si sarebbero potute salvare”
Il grottesco quadro tratteggiato da Cummings, cha ha anche fatto mea culpa per non aver rispettato il divieto di non viaggiare nel Paese durante il primo lockdown, è quello di un gruppo di persone convinto che l’immunità di gregge sarebbe stata la soluzione per evitare un’ondata peggiore in autunno, e persuaso che, anzi, si sarebbero dovuti incentivare i contagi come si fa di solito con le feste tra bambini che hanno contratto malattie infettive (i cosiddetti “chicken pox parties”). Decine di migliaia di vite, ha detto Cummings, si sarebbero potute salvare.
“Il ministro della salute ha avuto una condotta criminale”
Davanti alla presunta abitudine del ministro della salute, Matt Hancock, a mentire, unita alla sua incapacità di gestire la situazione, il deus ex machina della Brexit avrebbe sollecitato le sue dimissioni almeno una quindicina di volte. A più riprese la sua condotta è stata definita “criminale”.
Ma, a suo dire, Johnson era maggiormente preoccupato dal fatto che lui, il suo Chief Adviser, si dimostrasse capace di gestire il caos, più che dal caos stesso. La risposta a caldo del primo ministro - giudicato ora “unfit”, inadatto a guidare il Paese attraverso la pandemia - arriva dalla camera dei comuni mentre l’audizione è ancora in corso.
Johnson nei guai
"La gestione della pandemia – ha detto il primo ministro - è stata una delle cose più difficili che questo Paese abbia dovuto affrontare in molto tempo, ma nessuna delle decisioni è stata facile. Entrare in un lockdown è una cosa traumatica per un paese, affrontare una pandemia di questa portata è stato terribilmente difficile, e in ogni fase abbiamo cercato di ridurre al minimo la perdita di vite umane, di salvarle, di proteggere l’NHS e abbiamo seguito il più possibile i consigli del comitato scientifico, signor Speaker”. Johnson ha ancora una volta negato di aver detto che avrebbe aspettato “alte pile di cadaveri” prima di far partire un nuovo lockdown in autunno. Il suo ex uomo di fiducia ha ribadito davanti alla commissione di averlo sentito con le sue stesse orecchie. Chi dice la verità?
Nonostante il successo della campagna vaccinale, difficile pensare che non ci saranno conseguenze per Johnson e il suo esecutivo, visto il ruolo chiave ricoperto da Cummings in quei mesi. E i media inglesi parlano già di “concorso in omicidio colposo”.