Nel “Super Giovedì” elettorale si rinnova anche il comune della capitale. Il laburista Sadiq Khan potrebbe addirittura vincere al primo turno, in controtendenza rispetto al resto dell’Inghilterra, che vede i tories avanti. Vi spieghiamo perché la sfida è comunque importante. La corrispondente da Londra
LONDRA - Anche nel Regno Unito, come in molti altri Paesi, la pandemia da Covid 19 ha portato alla riprogrammazione di elezioni inizialmente previste nel 2020. Tra queste c’è anche la sfida per Londra. Il 6 maggio, infatti, 6 milioni di londinesi decideranno chi sarà il nuovo primo cittadino e i venticinque membri dell’Assemblea. Secondo gli ultimi sondaggi l’attuale sindaco, Sadiq Khan, laburista, ha un tale margine di vantaggio che potrebbe addirittura vincere al primo turno, in controtendenza con il resto dell’Inghilterra, che vede il partito conservatore avanti.
L’annus horribilis di Londra
A sfidare Kahn - classe 70, avvocato dei diritti umani ed ex parlamentare, musulmano di origini pakistane - ben 19 candidati, ma il vero rivale è sicuramente il conservatore Shaun Bailey, classe 71, di origini giamaicane e già special adviser dell’ex primo ministro David Cameron. Come detto, il primo avrebbe sul secondo un tale margine di vantaggio (oltre il 40% dei consensi) da non dover essere oltremodo impensierito.
Il duello è comunque molto interessante, perché viene dopo un anno drammatico, che ha pesantemente danneggiato una capitale a fortissima vocazione turistica, che ha pagato un costo in vite umane enorme. “I posti di lavoro persi sono stati 300 mila e più di un milione di londinesi sono in aspettativa non retribuita”, ha spiegato Khan, facendo riaffiorare lo spettro di livelli di disoccupazione da anni Ottanta. Chi ha potuto, ha lasciato la città a favore della campagna o della città di origine. Tutta l’area della City ha assunto un’atmosfera spettrale, che mantiene tutt’ora che le riaperture sono ormai a uno stadio avanzato. Chi può continua a lavorare da remoto, con inevitabili ripercussioni sull’indotto legato alle attività degli uffici. In molti casi, paradossalmente, chi è rimasto in città fa fatica a trovare, nonostante tutto, un affitto equo e si fa i conti in tasca quotidianamente.
Ecco quindi che le elezioni del 6 maggio porteranno all’elezione di un sindaco che, in base alla bontà del suo agire, potrebbe determinare un periodo di declino per la città più grande d’Europa o la possibilità di fare le cose in maniera migliore.
Criminalità al centro del dibattito
Primo terreno di scontro, tra i due candidati, è quello della criminalità. In un recente dibattito televisivo, hanno entrambi convenuto sulla necessità di “più educazione” per i giovani uomini, per garantire una maggiore sicurezza alle donne. Un tema particolarmente sentito dopo il brutale assassinio di Sarah Everard: una 33enne rapita e poi ammazzata da un agente di polizia. La sua uccisione a inizio anno ha sconcertato l’opinione pubblica e ha provocato manifestazioni di piazza (a renderle omaggio, nel luogo dove è avvenuta la sparizione, anche la duchessa di Cambridge, Kate Middleton). Le scintille però sono volate tra i due rivali quando si è toccato il tema della criminalità in generale. Bailey ha attribuito la responsabilità di un incremento del tasso di violenza al sindaco. Khan ha ricordato che già prima della pandemia i crimini violenti sono cresciuti in tutta l’Inghilterra di un 19% e che Bailey è stato il consigliere per i giovani e la criminalità non solo per Cameron ma anche George Osborne negli gli anni dell’austerity, in cui - ha ricordato ancora Khan – “sono cominciati i tagli alla polizia e ai servizio per i giovani”.
La gestione della pandemia
Diversa è stata poi l’opinione sull’opportunità delle chiusure a causa della pandemia. Il sindaco in carica ha definito il rivale uno “scettico del lockdown”. In particolare Bailey si era opposto a una seconda chiusura all’inizio dell’autunno. L’esponente conservatore ha accusato Khan di aver istillato nei cittadini la paura ad utilizzare i mezzi pubblici, con gravi ripercussioni sul business. Gli introiti del trasporto pubblico locale sono crollati del 90 percento nell’ultimo anno. Khan ha ricordato che ha messo su un piano di recovery di 544 milioni di pound per la città.
Le priorità dei due candidati
Centrale nella campagna di Khan è l’occupazione. Il sindaco uscente ha promesso di aiutare i 300mila londinesi che sono rimasti senza lavoro nell’ultimo anno, puntando sulla promozione del turismo, aumentando la spesa del comune e facendo nuovi investimenti in aiuto delle piccole imprese.
Il candidato conservatore punta invece molto sulla sicurezza. Ha promesso, in caso di vittoria, di reclutare 8 mila nuovi agenti della Metropolitan Police, di incrementare lo stop-and search (la possibilità di fermare e perquisire le persone per strada, pratica avversa alla cultura di un Paese che non ha la carta di identità) e addirittura di implementare tecnologia capace di rilevare la presenza di metalli nelle aree più difficili della città. Il tutto nel tentativo di contrastare i crimini con arma bianca, che sono cresciuti in maniera sensibile negli ultimi anni.
Come dimostrano le recenti manifestazioni di piazza (chiamate “Kill the bill” perché si cerca di contrastare una proposta di legge che darebbe più poteri alla polizia), la pratica dello stop and search è però particolarmente contestata: è un dato statistico che una persona di colore ha, in Inghilterra, 4 volte di più la possibilità di essere fermata di una bianca.
Bailey ha anche promesso di dar vita a un piano per costruire 100.000 abitazioni in “shared ownership” (proprietà condivisa), del costo di 100 mila sterline ciascuna.