La poliziotta è accusata di omicidio di secondo grado, un reato che prevede una pena sino a 40 anni
All'indomani della terza notte consecutiva di scontri con la polizia a Brooklyn Center, la procura ha deciso di arrestare la poliziotta bianca che ha ucciso il ventenne afroamericano Daunte Wright e di incriminarla per omicidio di secondo grado, equivalente al nostro omicidio preterintenzionale: un reato che prevede una pena sino a 40 anni.
La tensione però resta alta nel sobborgo a nord di Minneapolis, nonostante Kim Potter si sia dimessa martedì, insieme al capo della polizia locale Tim Gannon, secondo cui l'agente ha usato per sbaglio la pistola d'ordinanza scambiandola per il taser dopo che il giovane ha tentato di fuggire in auto. Era stato fermato per la targa scaduta, ma era poi stato tratto in arresto per un mandato pendente, non essendosi presentato in tribunale a rispondere delle accuse di essere scappato in giugno alla polizia e di possedere un'arma senza licenza. "Ti sparo col taser! Ti sparo col taser! Taser ! Taser! Taser!", ha urlato l'agente, stando alla body camera. "Accidenti, l'ho colpito", si è rammaricata.
Le proteste
"Ho amato ogni minuto essere un ufficiale di polizia e servire questa comunità al meglio delle mie capacità, ma credo che sia nel miglior interesse della comunità, del dipartimento di polizia e dei miei colleghi se lascio immediatamente", ha scritto nella lettera di dimissioni, poco prima che il sindaco Mike Elliott la licenziasse. "Spero che le sue dimissioni portino un po' di calma", aveva auspicato il primo cittadino. Ma non è bastato. Infatti centinaia di dimostranti hanno sfidato il coprifuoco per la terza notte consecutiva radunandosi davanti alla caserma della polizia, protetta da barriere di cemento e alte recinzioni metalliche. E hanno risposto all'ordine di disperdersi lanciando petardi e pietre contro gli agenti, che hanno contrattaccato con fumogeni e granate stordenti, marciando allineati per far arretrare la folla.
Scontri che riflettono il cambiamento demografico subito da Brooklyn Center, dove 20 anni fa oltre il 70% della popolazione era bianca mentre oggi la maggioranza dei residenti sono afroamericani, asiatici e ispanici. Tutte minoranze poco rappresentate nella polizia locale, come ha ammesso il sindaco. Anche Aubrey Wright, il padre della vittima, non si accontenta delle dimissioni e della spiegazione dell'uccisione del figlio. "Non posso accettarlo. Un errore? Non suona nemmeno bene. Quella poliziotta è stata in servizio per 26 anni!", ha detto mentre un gruppo di manifestanti protestava davanti alla sua casa. Ora sarà da vedere se l'arresto e l'incriminazione serviranno a placare gli animi, mentre cresce anche la tensione del processo Floyd a Minneapolis, dove la difesa sta tentando di legittimare la lunga stretta al collo dell'agente Derek Chauvin e di attribuire la morte dell'afroamericano ai suoi problemi di cuore, aggravati dall'uso di droghe e dal monossido di carbonio della marmitta dell'auto. Secondo il New York Times, negli ultimi 20 anni ci sono stati 15 poliziotti che hanno scambiato la pistola col taser ma solo cinque sono stati processati e solo tre condannati.
Un sedicenne ucciso in Maryland
Intanto in Maryland si è verificata una nuova tragedia: un agente ha ucciso, sparandogli davanti a casa, Peyton Ham, un sedicenne che brandiva un'arma rivelatasi poi essere ad aria compressa, "molto simile ad una vera", secondo quanto ha riferito la polizia. Secondo testimoni, il ragazzo avrebbe puntato l'arma contro il poliziotto, che ha sparato ferendolo. L'adolescente avrebbe estratto quindi un coltello cercando di rialzarsi e l'agente gli avrebbe sparato di nuovo dopo avergli intimato inutilmente di lasciarlo cadere. Sia l'agente che la vittima sono bianchi. Il poliziotto, in servizio da due anni e sette mesi, è stato sospeso. Al momento dell'intervento non indossava la body camera.