Uk, in 10 anni duplicate le morti provocate da antidolorifici oppioidi

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Tiziana Prezzo

I numeri sono ancora molto lontani dalla strage che si consuma ogni anno negli Stati Uniti, ma la tendenza preoccupa molto le autorità britanniche. Si teme che la pandemia da covid 19 nel Regno Unito possa ulteriormente amplificare la dipendenza da farmaci di questo tipo. (La corrispondente da Londra)

LONDRA - Non occorre essere un fan di scrittori come Don Winslow per sapere che la dipendenza da antidolorifici a base di oppiacei è da tempo una vera piaga sociale negli Stati Uniti. Quello che finora si ignorava, è che accenni di questa tendenza si stanno riscontrando anche nel Regno Unito e che la pandemia in corso potrebbe contribuire ad aggravare ulteriormente la situazione.

In dieci anni raddoppiato il numero di decessi

Il 2019 ha visto 700 morti in Inghilterra e Galles riconducibili all’abuso di medicinali a base di tramadolo, codeina e ossicodone. Numeri irrisori se messi a confronto con quelli americani (50mila ogni anno) ma che in un decennio sono più che raddoppiati. Numeri, questi, forniti dall’Ufficio Nazionale di Statistica, che mette in evidenza anche come l’attuale pandemia potrebbe aver contribuito a un’ulteriore impennata di casi.

“Dobbiamo assolutamente evitare che questo fenomeno peggiori ulteriormente”, ha spiegato al Daily Telegraph il dottor Arun Bashkar, direttore della British Pain Society, che ha aggiunto: “Ci sono aree nel Regno Unito in cui la situazione è tanto preoccupante quanto negli Stati Uniti”.

Oltre 23 milioni di prescrizioni di antidolorifici

Si stima che l’NHS (il sistema nazionale sanitario) abbia speso 209 milioni di sterline, nell’ultimo anno, per 23 milioni di prescrizioni di antidolorifici a base di oppiacei. “Gli oppioidi risultano molto efficaci in un periodo di tempo che va dalle 6 alle 12 settimane. Superato questo arco di tempo cominciano a fare meno effetto e se il dolore persiste le persone tendono ad aumentare le dosi”, spiega Barry Miller del Royal College of Anaesthetists, illustrando l’inizio di un pericolosissimo circolo vizioso.

In questo senso va letto un dato interessante fornito dall’università di Manchester: nell’arco di tempo che va dal 2006 al 2017 le prescrizioni di codeina si sono quintuplicate, nonostante il fatto che il numero di persone che soffrono di dolori cronici sia rimasto pressoché invariato nel tempo.

Le nuove raccomandazioni dell’Ente del Farmaco britannico

Il 23 settembre 2020 l’Ente del Farmaco nazionale britannico (MHRA) ha diffuso delle raccomandazioni, per cercare di arginare la proliferazione di prescrizioni di questo tipo di medicinali. Nel comunicato si legge: “Nuove raccomandazioni a seguito della revisione del rischio di dipendenza dall’uso prolungato di oppioidi per dolori non dovuti a cancro. Prima della prescrizione, parlare  con il paziente dei rischi e di temi come la tolleranza al farmaco e la dipendenza e scegliere insieme una strategia di trattamento e un piano di uscita dallo stesso”.

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