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Covid, il vaccino AstraZeneca avrebbe una limitata efficacia sulla variante sudafricana

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©Ansa

Il farmaco dell'università di Oxford e dell'azienda anglo-svedese, dai primi studi e test, ha effetti ridotti contro la mutazione del coronavirus emersa in Sudafrica. Ad affermarlo è la stessa multinazionale. I soggetti esaminati al momento erano giovani adulti in salute, per l'autunno sarà prodotta una nuova versione maggiormente protettiva

Il vaccino di AstraZeneca e dell'università di Oxford avrebbe effetti ridotti contro la variante sudafricana del coronavirus (LO SPECIALE VACCINI - LO SPECIALE COVID - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). Ad affermarlo è stata la stessa azienda anglo svedese che ritiene che il farmaco offra solo una relativa protezione contro sintomi non gravi provocati dalla variante. In un report dal Financial Times sono stati pubblicati i risultati dello studio condotto dall'università del Witwatersrand (Sudafrica) e dall'università di Oxford che mostra come il vaccino abbia modesta efficacia sulla variante (COSA SAPPIAMO DELLE VARIANTI). Entro l'autunno dovrebbe essere prodotta una nuova versione del farmaco in grado di contrastare la mutazione proveniente dal Sudafrica.

Non siamo in grado di accertare efficacia in casi gravi

Un portavoce di AstraZeneca, citato dal Financial Times, ha spiegato che "in questa fase ridotta I/II di test, i primi dati mostrano efficacia limitata contro la malattia in fase moderata provocata dalla variante sudafricana B.1.351". "Ma non siamo stati in grado - ha aggiunto - di accertare la sua efficacia contro casi gravi della malattia e nei casi di ospedalizzazione perché i soggetti esaminati erano giovani adulti in salute".

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Nuova versione del vaccino in autunno

Alla Bbc la dottoressa Sarah Gilbert, a capo dei test pre-clinici a Oxford, ha annunciato che bisognerà attendere l'autunno perché sia disponibile una nuova versione del vaccino anti Covid-19 prodotto da AstraZeneca e dall'Università di Oxford efficace sulla cosiddetta variante sudafricana.  "Stiamo già lavorando alla prima parte del processo di produzione a Oxford - ha dichiarato la scienziata - e che sarà trasmessa agli altri membri della catena di produzione in primavera. Sembra proprio che potremo avere una nuova versione pronta da utilizzare in autunno".

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