Ecuador, eruzione Sangay: distrutti interi bananeti. Coprono un terzo della produzione

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Le ceneri vulcaniche hanno ricoperto oltre 55mila ettari di bananeti, bloccando il processo di maturazione del frutto. L'area copre tra il 25 e il 30% di tutte le esportazioni globali di banane

Nel 2021 saranno poche le banane presenti sui banchi dei supermercati di tutto il mondo. L’eruzione del vulcano Sangay del 19 e 20 settembre ha ricoperto di cenere le piantagioni dell'Ecuador, fra i maggiori esportatori mondiali del frutto tropicale, danneggiandole irrimediabilmente.

55mila ettari di bananeti danneggiati

La polvere del vulcano ha ricoperto di cenere oltre 55mila ettari di bananeti, in particolare tra le province di Guayas e Los Rios. Considerando che la produzione di questa singola area copre tra il 25 e il 30% di tutte le esportazioni globali di banane, il danno risulterà importante.

Un raccolto compromesso

Secondo le stime, oltre un milione e mezzo di casse di banane sono invendibili. Inoltre, come ha spiegato il coordinatore del consorzio delle aziende Juan José Pons al giornale El Comercio, la caduta della cenere interrompe il processo di maturazione del banano, dunque i campi sono compromessi, nonostante i lavoratori stiano facendo il possibile per salvare parte del raccolto.

L’attività del vulcano Sangay

Il Sangay è noto come uno dei vulcani maggiormente attivi a livello globale, oltre che il più attivo in Ecuador. Quest’anno ha iniziato a mostrare segnali di attività già dal mese di giugno. All’alba del 20 settembre, il vulcano ha emesso un’esplosione con una massiccia nube di cenere che si è innalzata sulla sommità della vetta, talmente densa che in alcune zone, come nella provincia del Chimborazo, è calato il buio. 

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