A piedi da Palermo a Londra per rivedere la nonna, Romeo racconta la sua impresa

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Giulia Floris

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Italo-inglese, 10 anni, Romeo Cox ha percorso in tre mesi, insieme al padre, 2800 chilometri per riabbracciare la nonna. Un viaggio, raccontato passo passo sui social, che è stata anche l'occasione per una raccolta fondi. Adesso è in quarantena in attesa di rabbracciare la nonna e a Sky Tg24.it dice: "Ho pianificato tutto durante il lockdown e i miei genitori mi hanno detto 50 volte no, prima di accettare"

Una voce squillante, un delizioso accento british con qualche lieve inflessione palermitana che fa capolino qua e là e tutto l’entusiasmo e l’euforia dei 10 anni per aver vissuto una avventura straordinaria. Risponde così, da Londra, Romeo, per raccontare come un fiume in piena il suo viaggio a piedi, da Palermo (dove vive da qualche anno) fino alla capitale britannica, per riabbracciare la nonna. 2800 km percorsi in tre mesi: un'avventura che si è conclusa il 20 settembre a Londra, dove Romeo sta trascorrendo le due settimane di quarantena, prima di poter riabbracciare la sua “granny”.

"I miei genitori mi hanno detto 50 volte no prima di cedere"

“Non vedo mia nonna da quasi 2 anni – racconta a SkyTG24 – e durante tutto il lockdown, quando non si poteva viaggiare per la pandemia, ho pianificato in segreto questo viaggio per andare a trovarla appena fosse stato possibile. E anche se dopo il lockdown si sarebbe potuto prendere di nuovo l’aereo io volevo lo stesso farlo a piedi, volevo fare un’esperienza speciale". "Quando l’ho detto ai miei genitori – prosegue – mi hanno detto 50 volte di no. Poi alla fine hanno detto sì. Naturalmente non potevo farlo da solo per cui mio padre è venuto con me: mi ha fatto da assistente e da papà e abbiamo organizzato tutto per viaggiare in sicurezza".

Romeo con il suo papà Phil Cox

"La cosa più bella? Dormire in tenda sotto le stelle"

Un viaggio in cui, racconta Romeo con orgoglio, “non abbiamo solo camminato”: “Da Messina ad Agropoli abbiamo preso la barca a vela, da Napoli fino alla Toscana ci siamo spostati in bici e in Toscana abbiamo viaggiato per 5 giorni sul dorso di un asino". Tanti i momenti indimenticabili: “Dormire in tenda sotto le stelle col mio papà, fare il bagno nella spiaggia di Calais, conoscere tante persone”. Ma anche le difficoltà non sono mancate: “A Napoli siamo stati inseguiti dai dei cani randagi inferociti che hanno morso la borsa di mio padre” e poi anche i giorni sul dorso dell’asino “sono stati un disastro”. E un incontro tra i tanti, rimasto particolarmente impresso: “A Calais ho conosciuto un ragazzo di 16 anni che proveniva dal Sudan, anche lui veniva da un viaggio lunghissimo per riabbracciare la sua famiglia, ma lui non aveva i documenti per poter proseguire, mentre io sì. Mi sono sentito molto triste".

 

La raccolta fondi per i migranti e ragazzi in difficoltà

Un’attenzione, quella a chi è meno fortunato, che ha segnato tutto il viaggio di Romeo e di suo padre Phil Cox, giornalista e documentarista. L’impresa, raccontata passo dopo passo sui social, infatti è stata anche un’occasione per raccogliere fondi per due associazioni che si occupano di migranti e ragazzi in difficoltà. “Siamo arrivati quasi a 15mila euro – racconta - che andranno a React, dove lavora anche il mio papà, e all’associazione Porco Rosso di Palermo”.

Romeo sulla spiaggia di Agropoli

La quarantena tra tv e videogiochi

Adesso però Romeo passa questo tempo di attesa proprio come tutti i ragazzini della sua età: “Guardo la tv, gioco ai videogiochi online con i miei amici, faccio delle videochiamate con il mio migliore amico di Palermo, che è tornato a scuola e ha già da fare un sacco i compiti”. E il pensiero corre all’altra quarantena, il lockdown di marzo e aprile. Un periodo, come per tanti altri bambini, vissuto in maniera ambivalente: "Da una parte mi sentivo bene, perché potevo passare tanto tempo con i miei genitori:non dovevano andare al lavoro, mangiavamo tutti insieme, ridevamo. Dall’altra mi mancava non poter vedere i miei amici e giocare a calcio". Ma la cosa "più terribile di tutte" è stata la scuola a distanza: “Era un casino – dice con tutta l’onestà dei sui 10 anni – a volte i link non funzionavano, il wi-fi non andava, entravi nella videochat e trovavi solo il professore”.

"La scuola? Felice che abbia riaperto"

Ricordi che, spera Romeo, non si ripeteranno: "Sono felice che la scuola abbia riaperto, io ricomincerò in ottobre al ritorno in Italia. Spero che non richiuda, che sapremo stare attenti e che tutto il mondo ce la farà". Intanto, resta solo qualche giorno di attesa prima di riabbracciare la nonna, che lo aspetta con una promessa: "Ti preparerò la torta più enorme che tu abbia mai visto". 

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