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Mali, colpo di Stato: arrestati il presidente e il premier. Condanna dell'Ue

Mondo
©Ansa

Lo ha annunciato uno dei capi dei militari ammutinati. "Il presidente Ibrahim Boubacar Keita e il premier Boubou Cissé sono sotto il nostro controllo", ha riferito. Nelle scorse ore era stato annunciato l’arresto dei ministri degli Esteri e delle Finanze e del presidente del Parlamento. Il presidente francese Macron e l'Unione europea hanno condannato quanto sta accadendo. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto il "rilascio immediato e senza condizioni"

Il presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, e il premier, Boubou Cissé, sono stati arrestati. Lo ha annunciato uno dei capi dei militari ammutinati dopo le confuse notizie circolate in giornata che indicano un golpe in corso. Nelle scorse ore era stato annunciato l’arresto dei ministri degli Esteri e delle Finanze e del presidente del Parlamento. I soldati si sono ribellati all'interno di una base militare poco fuori Bamako, la capitale del Paese. Il presidente francese Macron e l'Unione europea hanno condannato il colpo di Stato. Intanto fonti diplomatiche riferiscono di una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell'Onu sul Mali prevista per il 19 agosto. Il segretario generale, Antonio Guterres, ha chiesto il "rilascio immediato e senza condizioni" del presidente.

Golpista: "Sono sotto nostro controllo"

"Possiamo dirvi che il presidente e il primo ministro sono sotto il nostro controllo. Li abbiamo arrestati a casa del presidente", ha detto un soldato che ha chiesto l’anonimato. Secondo un'altra fonte dell'esercito, Keita e il premier sono stati fatti salire a bordo di un veicolo blindato diretto a Kati, la città a 15 chilometri dalla capitale dalla quale è partito il putsch. Qui, già epicentro del golpe del 2012, i militari hanno preso il controllo di una base strategica sparando alcuni colpi in aria. I militari hanno preso il controllo del campo e delle strade adiacenti, prima di dirigersi in un convoglio verso il centro della capitale. Qui sono stati acclamati dai manifestanti riuniti per chiedere le dimissioni del presidente.

L'appello di Cissé prima dell'arresto

A nulla sono valsi gli appelli del premier alla calma e al dialogo. Solo un'ora prima che uscisse la notizia del suo arresto, Cissé aveva chiesto ai militari di "mettere a tacere le armi", dicendo di essere pronto a impegnarsi con loro in un "dialogo fraterno per chiarire ogni malinteso". "I malumori rilevati riflettono una certa frustrazione che puo' avere cause legittime", aveva detto Cisse' senza citare dettagli sui motivi della rabbia dei militari.

Ue condanna golpe

L'Unione europea "condanna con forza" il tentativo di colpo di stato in Mali e rifiuta "ogni cambiamento anti-costituzionale" che "non può essere in nessun caso una risposta alla profonda crisi socio-politica che sta spaccando il Paese". Lo ha scritto su Twitter l'Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell.

Macron chiama presidenti regione

Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato il tentativo di golpe in corso e ne ha discusso con il presidente nigeriano Mahamadu Issufu, l'ivoriano Alassane Ouattara e il senegalese Macky Sall esprimendo "il suo pieno sostegno agli sforzi di mediazione dell'Ecowas " (Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale). L'Eliseo ha fatto sapere che il capo di Stato francese "segue da vicino la situazione e condanna il tentato ammutinamento in corso". Circa 5.100 soldati francesisono dispiegati nel Sahel, in particolare in Mali, nell'ambito dell'operazione anti-jihadista Barkhane.

Unione africana chiede la liberazione di Keita e del premier

E anche il presidente della Commissione dell'unione Africana, Moussa Faki Mahamat, ha condannato "energicamente" gli arresti. "Condanno energicamente l'arresto del presidente Ibrahim Boubacar Keita, del primo ministro Boubou Cissé e di altri membri del governo maliano e chiedo la loro liberazione immediata", ha scritto su Twitter Faki.

Ambasciata Italia: "Chi è a Kati e Bamaco resti in casa"

"In considerazione degli sviluppi odierni della situazione, si raccomanda a tutti coloro che si trovino a Kati e a Bamako di rimanere in casa”, ha scritto in un avviso sulla pagina Facebook l'ambasciata italia a Dakar che segue anche il Mali.

La situazione nel Paese

Il golpe arriva nel pieno di una crisi socio-politica che dura da settimane. Le opposizioni, riunite nel Movimento 5 giugno, da due mesi chiedono le dimissioni del 75enne Keita, in carica dal 2013, e la creazione di un governo di unità nazionale per far fronte alla povertà dilagante nel Paese del Sahel aggravata dall'emergenza Coronavirus e dalle violenze jihadiste che il presidente è accusato di non saper controllare. A fine luglio una missione dei presidenti di Senegal, Costa d'Avorio, Ghana, Nigeria e Niger si era conclusa senza un accordo. Il Movimento 5 Giugno ha continuato a respingere ogni proposta di intesa con il governo, ribadendo la propria richiesta di dimissioni di Keita, e giovedì scorso ha rifiutato un incontro con il presidente, ponendo in particolare come prerequisito la fine della "repressione" contro i suoi militanti. Nel fine settimana del 10 luglio una manifestazione indetta dal Movimento degenerò in tre giorni di disordini mortali.

Il golpe del 2012

Sempre dal campo di Kati prese il via il 21 marzo 2012 la grande offensiva dei ribelli tuareg lanciarono nel nord del Mali e che però alla destituzione del presidente Amadou Toumani Touré. Il colpo di Stato fece precipitare il nord del Mali nelle mani di gruppi islamisti armati, che occuparono la regione per nove mesi prima di essere in parte cacciati da un intervento militare internazionale lanciato dalla Francia nel gennaio 2013 e tuttora in corso. Sotto la pressione internazionale, la giunta finì per cedere il potere alle autorità civili a interim fino all'elezione nel 2013 di Ibrahim Boubacar Keita.

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