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Comizio flop di Trump a Tulsa: l'ipotesi di uno scherzo nato su Tik Tok

Mondo

Secondo il New York Times, centinaia di utenti adolescenti e fan del K-pop (il pop coreano) si sarebbero registrati in massa all’evento facendo credere agli organizzatori una grande affluenza, salvo poi non presentarsi

Dietro il flop dell'appuntamento elettorale di Donald Trump a Tulsa, in Oklahoma, ci potrebbero essere almeno in parte anche centinaia di utenti adolescenti di Tik Tok e fan del K-pop, il pop coreano, che avrebbero organizzato in Rete il boicottaggio di massa.

 

Boicottaggio partito dalla Rete

Secondo quanto ricostruito dal New York Times, utenti del social network si sono registrati in massa all'evento allo solo scopo di far credere agli organizzatori che l’affluenza sarebbe stata davvero grande. I giovani sapevano già che non si sarebbero mai presentati al comizio e hanno incoraggiato i follower a fare altrettanto. A Tulsa, lo staff del presidente si aspettava almeno 1 milione di partecipanti, come aveva annunciato Brad Parscale, presidente della campagna per le presidenziali di Trump. Alla fine, invece, i presenti non sono nemmeno riusciti a riempire il palazzetto che può ospitare 19mila persone.

The upper section of the arena is seen partially empty as US President Donald Trump speaks during a campaign rally at the BOK Center on June 20, 2020 in Tulsa, Oklahoma. - Hundreds of supporters lined up early for Donald Trump's first political rally in months, saying the risk of contracting COVID-19 in a big, packed arena would not keep them from hearing the president's campaign message. (Photo by Nicholas Kamm / AFP) (Photo by NICHOLAS KAMM/AFP via Getty Images)
Getty, il palazzetto di Tulsa

Il passaparola su Tik Tok

 

Ma come è partito il boicottaggio? Nel mirino della Rete è finito il tweet dell’account @TeamTrump che l’11 giugno invitava i sostenitori a partecipare al primo comizio del presidente dopo il lockdown: per avere i biglietti, gratis e direttamente sul proprio telefono, era sufficiente registrarsi on line. “A sua insaputa”, il tweet è diventato virale: è stato condiviso da migliaia di fan del K-pop che hanno invitato i followers ad iscriversi all’evento per scherzo. La cosa insomma è sfuggita di mano.

 

Il plauso di Alexandra Ocasio Cortez

La notizia del “boicottaggio”, dopo l’articolo del New York Times, rimbalza sulle bacheche di Twitter. Persino su Quella di Alezandra Ocasio Cortez che plaude all’iniziativa dei giovani in Rete e si beffa di Brad Parscale, sottolineando come si stato facile fargli credere che così tante persone fossero davvero interessate ad ascoltare le parole del “tuo suprematista bianco”.

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