Coronavirus, Papa Francesco: "Così non è Chiesa, messa a distanza per uscire dal tunnel"

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Bergoglio nell'omelia della messa a Santa Marta parla di un momento difficile e del pericolo di una messa senza popolo. Poi rivolge un pensiero alle donne in gravidanza: "Coraggio". La Cei intanto studia le misure per la "fase 2" nella lotta al coronavirus

Celebrare la messa senza popolo "è un pericolo, queste modalità a distanza sono legate al momento difficile. Questa non è la Chiesa, è una Chiesa in una situazione difficile": così Papa Francesco nell'omelia della messa a Santa Marta. "E' vero che in questo momento occorre celebrare a distanza - ha detto Bergoglio - ma per uscire dal tunnel, non per rimanere così, perché la Chiesa è familiarità concreta con il popolo". Il Pontefice ha poi spiegato: "Qualcuno mi ha fatto riflettere sul pericolo che in questo momento stiamo vivendo, questa pandemia che ha fatto sì che tutti ci comunicassimo anche religiosamente attraverso i media, attraverso i mezzi di comunicazione, anche questa Messa, siamo tutti comunicati, ma non insieme, spiritualmente insieme. Il popolo è piccolo. C'è un grande popolo: stiamo insieme, ma non insieme. Anche il Sacramento: oggi ce l'avete, l'Eucaristia, ma la gente che è collegata con noi ha soltanto la Comunione spirituale"

"Coraggio a donne in gravidanza"

Il Papa oggi ha rivolto il suo pensiero alle donne in gravidanza preoccupate dall'emergenza sanitaria. "Vorrei che oggi pregassimo per le donne che sono in attesa, le donne incinta" che a causa dell'emergenza "si preoccupano" e si chiedono "in quale mondo verrà mio figlio". "Preghiamo per loro - ha detto Papa Francesco nell'introduzione della messa a Santa Marta - che il Signore dia loro il coraggio" per affrontare questo momento. 

Cei studia misure per Fase 2

Come per ogni altra attività, anche il ritorno alla normalità della vita ecclesiale, sospesa dall'emergenza coronavirus, dovrebbe vedere un periodo di transizione. Se sarà possibile, a partire dal 4 maggio, ricominciare a celebrare con la presenza di persone andranno infatti garantite le misure di distanza di almeno un metro. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata agli anziani. Si dovrebbe continuare a tralasciare il segno della pace, come anche una particolare attenzione sarà dedicata alla igienizzazione dei locali, compresi i confessionali e i microfoni. Per quanto riguarda la distribuzione della Comunione dovrebbe essere data solo nelle mani con particolari accortezze igieiniche di sacerdoti o diaconi. Una limitazione potrebbe esserci anche nei cori. Si è già visto in questi giorni in tv il coro della Cappella Sistina, che ha accompagnato le celebrazioni del Papa durante la Settimana Santa, presente a ranghi molto ridotti e garantendo un importante distanziamento tra un corista e l'altro.

Funerali e matrimoni

Si auspica, sempre dopo la data del 3 maggio, la ripresa della celebrazione di funerali, battesimi e matrimoni ma con la presenza solo dei parenti più stretti e comunque con un numero limitato di persone. Allo studio anche le modalità per riprendere gli incontri ecclesiali, anche se per il catechismo dei ragazzi si resterebbe, almeno fino alla ripresa dopo l'estate, con modalità a distanza (videochiamate o incontri online). Rinviate all'autunno in molte diocesi le Prime Comunioni e le Cresime che tradizionalmente si tengono tra maggio e giugno. L'ultima pagina sarà invece quella della ripresa dei pellegrinaggi. Quando si ricomincerà ad andare a Lourdes o in Terra Santa sarà il segnale che l'emergenza coronavirus è davvero alle spalle. 

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