In piena battaglia con il suo corpo, la quattro volte campionessa del mondo di ginnastica ritmica ha spiegato di aver trovato nello sport un rifugio, ma che ora ha deciso di fermare momentaneamente la sua carriera per curarsi
"Il mio corpo è diventato spaventosamente fragile", ha confessato la giovane atleta russa Aleksandra Soldatova, quattro volte campionessa del mondo di ginnastica ritmica, che ha anche spiegato di aver trovato nella ginnastica un suo rifugio mentre era in piena crisi di bulimia, ma che ora ha deciso di fermare momentaneamente la sua carriera per curarsi. Giorni fa Soldatova aveva smentito che il suo recente ricovero in un ospedale di Mosca sia stato dovuto ad un tentativo di suicido, come riportato da alcuni giornali e siti d'informazione. Con un video sul profilo Instagram della sua allenatrice, Anna Vyacheslavovna Diatchenko, ha confermato il ricovero, a causa di un incidente occorso mentre l'atleta preparava la colazione sul luogo di allenamento.
"Sono grata alla mia allenatrice"
"Questa storia è andata avanti per due anni. Per me è molto difficile parlarne. Oltre alle problematiche sportive, le ferite e le fratture, ho un'altra patologia che mi ha costantemente colpita. E' una malattia spaventosa. Quando l'ho detto alla mia allenatrice, ho parlato con lei per tre o quattro ore. Le sono davvero grata così come a Irina Alexandrovna (presidente della federazione russa di ginnastica ritmica), che mi hanno davvero sostenuto", ha detto. "E' impossibile curare facilmente la bulimia. Hai bisogno di determinati prerequisiti a livello genetico, la malattia sarebbe apparsa in qualche modo. Ogni volta messa di fronte alla scelta tra lo sport e la mia salute, ho scelto lo sport", ha proseguito. Lo sport è stato per lei un'ancora di salvezza tra allenamenti e confronti con i suoi allenatori. Ma per lei non è stato facile capire cosa stesse davvero succedendo nel suo corpo. Per mesi al centro di allenamento a Novogorsk non parlava nè mangiava con nessuno, non era a conoscenza della malattia anche se capiva che qualcosa non andava. Il suo stato di salute si è deteriorato fino allo svenimento durante una gara in Portogallo, lo scorso settembre, e la sua esclusione dalla squadra russa ai campionati mondiali.
"Ho negato la mia malattia"
La ginnasta aveva fatto tutto il possibile per non dare segnali esterni della sua battaglia fisica e mentale, negando ad ogni costo di aver problemi col cibo. "A chiunque stia soffrendo di bulimia, voglio dire che la fase più difficile è riconoscere il problema. Quando poi l'ho detto, ho ricevuto tanto sostegno", ha sottolineato Soldatova, ricoverata due volte per sconfiggere la malattia. In gara ai campionati europei del 2019, la ginnasta ha però deciso di nascondere le sue terribili condizioni di salute agli allenatori per paura di non essere autorizzata a gareggiare. Solo in un secondo momento ha accettato di curarsi in una clinica, ma ha interrotto troppo in fretta il percorso riabilitativo ed è poi tornata per un mese in ospedale per completare il trattamento. E solo dopo un mese di ricovero, ai campionati mondiali dello scorso settembre si è portata a casa l'oro.
"Col tempo ho creduto in me stessa"
"Non potete immaginare cosa ho visto quando ho guardato questa medaglia. Ho solo creduto in me stessa, come i miei allenatori hanno fatto". Da allora si è presa una pausa nella sua carriera e non ha fretta di completare le cure, ormai consapevole che "lo sport a livello professionale e la bulimia non sono compatibili, soprattutto quando hai bisogno di essere in piena forza alle Olimpiadi", ha concluso Soldatova, che non vede l'ora di tornare ad allenarsi non appena sarà pronta.