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Brexit, Irlanda del nord: la strana storia dell’albergo Europa a Belfast

Mondo

Con 36 attentati, è stato il più bombardato del Vecchio Continente, ed è uno dei simboli dei 'Troubles' tra protestanti e cattolici. Chi lo gestisce spera che l’uscita della Gran Bretagna non segni il ritorno ad antichi problemi

Nei giorni di Brexit, c’è un albergo che, con la sua storia e il suo nome, rappresenta un simbolo di quello che è stato e del futuro che potrebbe avere l’Irlanda del Nord. Si tratta dell’hotel Europa di Belfast, noto per essere l'albergo più "bombardato" del nostro continente. Dal 1971, anno della sua inaugurazione, al 1994 ha subito ben 36 attacchi esplosivi, diventando uno dei luoghi più bersagliati durante i 'Troubles' tra protestanti e cattolici. Julie Hastings, l'amministratore delegato della catena Hastings che detiene l’albergo, spera che l’imminente Brexit non crei sconvolgimenti. "Suona buffo - ha dichiarato in un’intervista a Sky TG24 - abbiamo fatto la guerra per avere la pace. Spero non si torni al passato, Belfast vuole guardare avanti".

In questo albergo hanno dormito celebrità di tutto il mondo

Aperto nel pieno del conflitto tra cattolici e protestanti, questa struttura ospita il concorso Miss Northern Ireland, e nelle sue camere hanno dormito molti volti noti. Tra questi anche Bill Clinton con la moglie Hillary durante un viaggio presidenziale, pensato per calmare gli animi in una terra in cui, tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, hanno perso la vita almeno 3.600 persone.

Necessaria la "collaborazione tra il Nord e il Sud dell’isola"

Hastings, protestante sposata a un cattolico, crede ci sia ancora molta incertezza in Irlanda del Nord a seguito della decisione della Gran Bretagna di abbandonare l’Unione Europea. Non a caso il confine tra Ulster e Irlanda è stato al centro delle trattative tra Londra e Bruxelles. "Bisogna fare chiarezza al confine, con i visti e il resto", sostiene l'amministratore delegato della catena Hastings, che aggiunge: "Se ci sarà reale collaborazione tra il Nord e il Sud dell’isola, le cose andranno bene per l’Irlanda del Nord". Anche perché "se l’Europa taglierà i fondi e il Regno Unito non li rimpiazzerà, diventeremo un Paese diviso".

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