Giornata internazionale diritti dei migranti, Unicef: "Più di 6.300 minori soli in Italia"

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La presenza dei minorenni stranieri nel nostro Paese è in calo rispetto agli anni passati. I giovani migranti però, spesso, non conoscono i loro diritti. Il sondaggio 'CiakMigraction': la percezione della presenza di migranti è maggiore rispetto ai dati reali

Sono oltre 6.300 i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia al 30 novembre. Il numero è in calo se si considerano le 11.300 presenze a novembre dell'anno scorso e gli oltre 18.500 minori del 2017. Lo rivela l’Unicef in occasione della Giornata internazionale per i diritti dei migranti che cade oggi, 18 dicembre. Altri dati, quelli raccolti dal sondaggio 'CiakMigraction', condotto da Ipsos per la fondazione WeWorld Onlus, mostrano intanto che in Italia, Austria, Ungheria e Grecia c’è una percezione della presenza di migranti maggiore rispetto alla realtà (LO SPECIALE MIGRANTI). 

Unicef: in calo gli arrivi via mare

I numeri di Unicef si concentrano anche sugli arrivi via mare, che sono in calo: sono circa 1.500 i minori sbarcati sulle nostre coste quest'anno, contro gli oltre 3.500 del 2018 e i circa 15.700 del 2017. Resta costante, però, il numero di bambini e adolescenti irreperibili, 5.300 solo nel 2019. Tra il 2014 e il 2018 si stima - prosegue l'Unicef - siano stati in tutto più di 70 mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia. Sempre nello stesso arco di tempo, 17.900 persone hanno perso la vita in mare. Tra queste, oltre 670 minori che sono morti lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

I giovani migranti spesso non conoscono i loro diritti

Unicef, dal 2017, ha lanciato una piattaforma per dare voce ai giovani arrivati soli nel nostro Paese: si chiama U-Report on the Move e ha dato spazio a un sondaggio da cui è emersco che circa la metà dei giovani migranti e rifugiati intervistati non conosce i loro diritti come minori. Sei su dieci non hanno mai sentito parlare della Convenzione sui diritti dell'Infanzia e l'Adolescenza e il 25% non sa che dovrebbe essere ascoltato nelle decisioni che lo riguardano.

Su immigrazione percezione maggiore rispetto ai dati reali

Un altro sondaggio, 'CiakMigraction' (condotto da Ipsos), si è invece concentrato sulla questione della percezione dei migranti a livello europeo. Nel nostro Paese, così come in Austria, Ungheria e Grecia, c’è una percezione della presenza di migranti maggiore rispetto alla realtà. Il fenomeno è evidente soprattutto in Ungheria. Qui i cittadini pensano che i migranti siano il 20% della popolazione, a fronte di un dato reale del 2%. Dati simili sono quelli che arrivano dall’Italia (31% contro il reale del 9%), dalla Grecia (35% verso il 9%) e dall’Austria (35% verso il 16%). Secondo la maggioranza di italiani, greci e ungheresi l'immigrazione ha avuto un impatto negativo sul Paese, con i greci che sono i più critici (64%), seguiti da italiani (57%) e ungheresi (56%), mentre gli austriaci sono più positivi (49%). I dati “ci restituiscono un'Europa convinta che si stia consumando un'emergenza migratoria di dimensioni epiche - ha commentato il presidente di WeWorld Onlus, Marco Chiesara - i numeri però ci raccontano di un fenomeno molto più contenuto”. 

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