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Elezioni a Hong Kong, si va verso il trionfo dei democratici: affluenza record

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Nell’ex colonia britannica il voto per il rinnovo dei 452 seggi elettivi dei consigli distrettuali. Secondo i primi dati, molti dei candidati simbolo delle proteste anti-governative sarebbero stati eletti. Alle urne è andato il 71,2% degli elettori registrati

È un segnale forte quello lanciato da Hong Kong alla Cina con le elezioni distrettuali che si sono tenute oggi e che, alla luce delle manifestazioni anti-governative degli ultimi sei mesi, (FOTO - VIDEO) si sono arricchite anche di un’importanza simbolica. Stando ai primi dati, sui primi 100 seggi assegnati (su 452), ben 90 sono andati alle forze democratiche e diversi candidati simbolo delle proteste potrebbero essere eletti. Le operazioni elettorali si sono svolte in un clima pacifico, ha detto Barnabas Fung, a capo della Commissione per gli affari elettorali, malgrado la presenza massiccia della polizia in tenuta antisommossa: un terzo circa dei reclami sono stati legati alle lunghe file per esercitare il diritto di voto. (GLI USA SFIDANO LA CINA SUI DIRITTI UMANI)

L’affluenza più alta dal 1997

Code che hanno testimoniato l’affluenza da record: la popolazione di Hong Kong si è riversata in massa alle urne e sui 4,13 milioni di elettori totali registrati (+32% sul 2015), l'affluenza è stata del 71,2%, ha annunciato Fung. Si tratta della partecipazione più alta mai registrata dal passaggio del 1997 della città da Londra e Pechino, visto che il 71,2% ha superato non solo il 47% del 2015 (il massimo fino a oggi per il voto distrettuale), ma anche il 58% raggiunto nel 2016 per le più importanti elezioni del parlamentino locale.

I successi dei leader delle proteste

I dati parziali sembrano andare in una sola direzione. Il consiglio di Wan Chai, uno dei centri delle proteste nel cuore dell'isola di Hong Kong, si avvia a una maggioranza pan-democratica. Kelvin Lam, sostenuto dall'attivista Joshua Wong, dopo la sua esclusione, vince con il 57%. "Sono estremamente lieto di annunciare che, malgrado la mia squalifica da parte di Pechino, il mio candidato Kelvin Lam ha vinto a South Horizons West. La consigliera uscente, Judy Chan, è una protetta di Regina Ip che sostiene la violenza della polizia e chiama i manifestanti 'scarafaggi'", ha scritto su Twitter l'ex leader del "Movimento degli ombrelli" del 2014, togliendosi un sassolino dalla scarpa. E ancora: il controverso parlamentare pro Pechino, Junius Ho, cede, per oltre 1.000 voti, il passo al democratico Lo Chun-yu, che ha rivendicato il significato politico del voto come "una sfiducia chiara" verso la governatrice Carrie Lam. Infine Jimmy Sham, coordinatore del Civil Human Rights Front, il gruppo capace di mobilitare due milioni di persone nelle grandi manifestazioni, si aggiudica il collegio di Sha Tin contro l'uscente Wong Yue-hon.

Il dibattito sul voto

David Alton, membro della Camera dei Lord britannica, nel gruppo di osservatori internazionali chiamati per vigilare sulla correttezza del voto, ha detto che l'alta partecipazione "dimostra che c'è un'ondata a Hong Kong che crede nella democrazia". Mentre Hu Xijin, editor-in-chief del Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo, “voce” del partito comunista cinese, ha lamentato su Twitter "l'aiuto" dato nelle ultime settimane all'opposizione di Hong Kong dai media occidentali.

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