Il capo di Stato assicura che è in preparazione una proposta che include modifiche “più profonde di quelle che, anni fa, pensavo si dovessero apportare”. Tra i punti: “Definire meglio i diritti delle persone". Nel Paese, da settimane, continuano le proteste sociali
Il governo cileno sta lavorando a una proposta per cambiamenti “profondi” alla Costituzione. A dirlo, mentre da settimane nel Paese continuano le proteste di massa contro le autorità politiche e contro la disuguaglianza (FOTO-VIDEO), è stato il presidente Sebastián Pinera.
Pinera: lavoriamo per cambiamenti “profondi” alla Costituzione
Pinera ha assicurato che il suo governo sta lavorando a una proposta che include cambiamenti alla Costituzione che “dovranno essere più profondi di quelli che, anni fa, pensavo si dovessero apportare”. In una intervista al quotidiano El Mercurio, dopo 22 giorni di continue proteste sociali che hanno provocato anche vittime, il presidente del Cile ha confermato che “certamente siamo disposti a discutere cambiamenti alla Costituzione, e di fatto tale proposta era già inclusa nel nostro programma di governo”. “Credo nei cambiamenti che sono legittimi e siamo pronti a discuterli”, ha aggiunto. Una volta messa a punto, ha spiegato, "la nostra proposta dovrà essere discussa con quella che preparò a suo tempo la presidente Michelle Bachelet".
Alcuni punti della proposta
Il capo dello Stato ha spiegato che si dovranno “definire meglio i diritti delle persone e stabilire come si proteggeranno e rispetteranno”. Inoltre, ha aggiunto, bisognerà “chiarire quali sono gli obblighi che ha lo Stato”. Altri due punti che dovranno essere esaminati, ha concluso il presidente cileno, riguardano la creazione di migliori meccanismi di partecipazione – “affinché la gente possa far sentire con chiarezza la sua voce” - e la modifica “di alcuni organismi fondamentali delle nostre istituzioni che non stanno funzionando bene come io desidero, come la 'Contraloría General de la República' (equivalente della Corte dei conti italiana, ndr), il Consiglio di difesa dello Stato, il Tribunale costituzionale e la Procura generale”.