Il presidente Piñera cambia otto ministri, ma non si placa la rivolta. Decine di migliaia di persone hanno partecipato a un corteo che da Piazza Italia si è diretto verso il palazzo presidenziale della Moneda
Non si fermano le proteste in Cile. Violenti scontri e saccheggi in alcuni locali commerciali sono avvenuti ieri sera a Santiago del Cile, dove le proteste vanno avanti dal 18 ottobre scorso. Decine di migliaia di persone hanno partecipato a un corteo (VIDEO) che da Piazza Italia si è diretto verso il palazzo presidenziale della Moneda. Un gruppo di manifestanti ha appiccato il fuoco alla stazione Baquedano della metro: al suo interno, secondo i manifestanti, la polizia ha creato un "centro di tortura". Una parte del corteo si è spostata verso Santa Rosa, dove ha incendiato un centro medico e saccheggiato un McDonald's. Un altro gruppo ha assaltato un supermercato non lontano dalla Moneda. Su molti edifici sono apparsi graffiti contro il presidente Sebastian Piñera.
Venti morti
Un gruppo di manifestanti si è invece denudato davanti a un commissariato di Santiago: con il corpo dipinto di bianco, i manifestanti hanno simulato ferite di colpi d'arma da fuoco per ricordare le 20 vittime delle proteste antigovernative e hanno appeso alla porta di ingresso del commissariato di San Miguel le foto con i nomi dei morti.
Piñera cambia otto ministri
Le manifestazioni sono avvenute nonostante il presidente cileno abbia sostituito proprio ieri otto ministri del governo, tra cui alcuni in ruoli chiave: i titolari di Interni, Tesoro, Economia, Lavoro e di altri quattro ministeri sono stati rimpiazzati con funzionari più giovani e più moderati. Tra i ministri più criticati finora quello dell'Interno Andrés Chadwick, esponente del partito conservatore dell'Unione Democratica Indipendente, che nella sua lunga carriera di oltre 40 anni partecipò all'era Pinochet. È stato sostituito dall'ingegnere Gonzalo Blumel. L'ampio rimpasto era stato annunciato da Piñera qualche giorno fa per rispondere alle richieste delle proteste.