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Ricordando la DDR, il vero "Goodbye Lenin" è a Dresda. REPORTAGE

Mondo

Tiziana Prezzo

Abbiamo visitato le stanze del ricordo di una casa di cura di Dresda, dove i malati di demenza traggono giovamento da un tuffo nel loro passato al tempo della DDR

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"Io l’avevo, il trenino, certo che ce l’avevo! La pista faceva così". Sigfried, 80 anni, sorride con gli occhi, agita le braccia e disegna nell’aria un otto orizzontale, che sembra quasi un infinito. E invece quell’otto una collocazione precisa nel tempo e nello spazio dei suoi ricordi ce l’ha. Giocattoli sparsi - tra cui, appunto un trenino - stanno sul grande tavolo davanti a lui e ad altri residenti della casa di cura Alexa, a Dresda.

Una casa di cura diversa dalle altre

Una casa di cura diversa dalle altre. "Questa struttura è nata vent’anni fa e ospita 130 persone", ci racconta il direttore, Günter Wolfram, 51 anni, originario della Sassonia. "Ad un certo punto, quattro anni fa - prosegue Wolfram - ci siamo accorti che le attività manuali svolte fino a quel momento dai nostri anziani, soprattutto da quelli affetti da forte depressione e demenza, non bastavano più a scuoterli dal proprio torpore. In molti semplicemente non mostravano più voglia, interesse. Dovevamo inventarci qualcosa". E così, il team guidato da Günter decide di far nascere all’interno della struttura un cinema, e per la premiere allestisce la sala con tutta una serie di memorabilia e oggetti vintage degli anni Sessanta e Settanta. Ed è allora che la magia accade.

Lo scooter della DDR

A risvegliare i residenti della Alexa dal sonno della mente non sarà Hollywood ma un Troll: un autentico scooter della DDR. "Alla vista del troll il film è passato assolutamente in secondo piano. Lo scooter ha cominciato a fare affiorare emozioni, e le emozioni i ricordi. Uno degli ospiti ha iniziato a raccontare che anche lui ne aveva avuto uno e che da giovane ci saliva con la fidanzata.... Gli occhi, mentre raccontava, gli brillavano", ricorda il direttore.

Le stanze del ricordo

Da questa esperienza è nata l’idea delle "stanze del ricordo" che nella casa di cura Alexa sono state arredate ricreando fedelmente le atmosfere e gli arredi della DDR. Per i residenti affetti da demenza rappresentano un terapeutico, se non addirittura salvifico, viaggio verso antiche sensazioni, prodotte non solo dalla vista, ma anche dall’olfatto, dal tatto e dall’udito. Sensazioni che dai meandri più remoti della mente fanno riaffiorare, come fiumi carsici, prima le emozioni e poi, dolcemente, i ricordi. Accompagnati da quella nostalgia che per gli abitanti della ex DDR non è solo nostalgia: è Ostalgie.