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Hong Kong, nuovi scontri nella notte

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Scontri nella notte a Honk Kong tra polizia e manifestanti, scesi in piazza nonostante il divieto delle autorità. Colpiti luoghi simbolo della Cina ma anche cittadini cinesi solo perché parlavano mandarino

Notte di scontri a Hong Kong, tra la polizia e i manifestanti che hanno sfidato il divieto dell'autorità invadendo, sin dalla tarda mattinata, le vie del centro.

Molotov e lacrimogeni

I manifestanti, molti dei quali indossavano maschere in contrasto con il provvedimento che ha recentemente proibito di coprire i volti durante riunioni pubbliche, hanno lanciato bombe molotov e assaltato locali e istituzioni legate alla Cina continentale. La polizia ha risposto con cariche e lanci di lacrimogeni, trasformando il centro della ex colonia inglese in un campo di battaglia. Forte la rabbia di residenti e passanti.

Colpiti anche cittadini cinesi 

Alcuni manifestanti hanno eretto barricate in diversi punti delle strade di Kowloon, distruggendo negozi alimentari e ristoranti di società pro-Pechino. Presi di mira anche bancomat e filiali di banche cinesi e un negozio di prodotti per la telefonia della società cinese Xiaomi. Aggrediti anche alcuni cittadini cinesi per il solo fatto che parlavano mandarino, la lingua della nemica Cina. 24 le persone rimaste ferite e portate in ospedale, sei delle quali con lesioni gravi. La polizia non ha comunicato cifre rigaurdanti manifestanti arrestati.

Scuse alla comunità musulmana

Nel corso degli scontri, un idrante della polizia ha anche colpito, per errore, con acqua mista a vernice blu, la Moschea di Kowloon e questa mattina la governatrice Lam si è recata presso il luogo di culto per porgere le scuse dell'amministrazione all'Imam e a tutta la comunità musulmana.

 

  

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