Perù nel caos, il Presidente scioglie il Parlamento

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Il presidente Martin Vizcarra ha sciolto le camere, in mano all'opposizione fujimorista, e ha annunciato le elezioni anticipate per il 26 gennaio

Colpo di scena in Perù: il presidente Martin Vizcarra, con un discorso alla nazione, ha sciolto il Parlamento in mano all'opposizione fujimorista, e ha annunciato le elezioni anticipate per il 26 gennaio prossimo. Lunedì sera sono andate in scena diverse manifestazioni di sostegno alla sua decisione. In risposta però, l'organo legislativo ha sospeso il capo di Stato per un anno per "incapacità morale" e ha nominato come suo sostituto la vice, Mercedes Araoz, che ha già prestato giuramento. "Siamo di fronte a un colpo di stato", ha dichiarato il deputato dell'opposizione, Jorge Del Castillo, per giustificare la rivolta parlamentare. "Spero che le forze armate e la polizia non si uniscano a questa farsa", ha aggiunto. Venerdì il Parlamento si riunirà nuovamente per votare una proposta definitiva di revoca di Vizcarra, come annunciato dal presidente della Camera, Pedro Olaechea.

L’origine della crisi

La crisi è il culmine di una disputa politica di diversi anni in Perù sul metodo di nomina dei giudici alla Corte costituzionale, il grado più alto nel Paese, che sta attualmente valutando la liberazione della leader dell'opposizione Keiko Fujimori, figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori (1990-2000). Fujimori ha trascorso undici mesi in carcere per il suo coinvolgimento nel maxi scandalo sulla corruzione di Odebrecht, il colosso brasiliano delle costruzioni, che ha travolto la classe politica latinoamericana. I fujimoristi attualmente detengono la maggioranza in Parlamento ma, precipitando nei sondaggi, temono la prospettiva di elezioni anticipate. Dopo la riforma adottata nel 2018, nessun parlamentare in Perù può chiedere un secondo mandato. Martin Vizcarra, al contrario, pur non avendo il sostegno di alcun partito politico, gode di una grande popolarità a causa della sua opposizione senza compromessi alla corruzione. L'ingegnere 56enne nel 2018 subentrò a Pedro Pablo Kuczynski, di cui era vice presidente. Quest’ultimo era stato costretto a dimettersi per sospetta corruzione.

I casi precedenti

Oltre ad Alberto Fujimori, condannato per violazione dei diritti umani e in carcere dal 2005, tutti i quattro ultimi presidenti del Perù hanno avuto problemi con la giustizia. Alan Garcia (1985-1990 e 2006-2011), sospettato di corruzione nello scandalo di Odebrecht, si è suicidato con un colpo di pistola il 17 aprile quando la polizia ha bussato a casa sua per arrestarlo. Ollanta Humala (2011-2016) e sua moglie Nadine Heredia sono stati incriminati a maggio dalla giustizia peruviana per riciclaggio di denaro. Pedro Pablo Kuczynski (2016-2018), dimesso, è coinvolto nell'inchiesta Odebrecht. Alejandro Toledo (2001-2006) è stato invece arrestato il 16 luglio negli Stati Uniti, dove risiede, per essere estradato sempre per lo scandalo Odebrecht.

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