Il Pontefice durante la messa ha invitato a prestare attenzione agli "scartati", non solo i forestieri ma anche "gli abitanti delle periferie esistenziali". Bergoglio esorta a dire “no all’indifferenza alle vecchie e nuove povertà”. Cei: "Non assecondare ingiustizie"
"Dobbiamo avere un'attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni". Così Papa Francesco, nella messa per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato (LO SPECIALE SUL PAPA - LO SPECIALE MIGRANTI), ha parlato di chi si trova in situazioni di difficoltà. "Non si tratta solo di forestieri - ha specificato il Pontefice - ma di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che assieme ai migranti e ai rifugiati sono vittime della cultura dello scarto”. Bergoglio ha ricordato che “il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti" e "restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno”. Un pensiero è stato poi rivolto a tutti i discriminati e a chi si trova in situazioni di povertà. Intanto nello stesso giorno dedicato a chi lascia il proprio Paese d'origine in cerca di una condizione di vita migliore, circa 80 persone sono sbarcate a Lampedusa a bordo di tre diversi barchini. (LA FOTOSTORIA DEL PAPA)
"Riflettere sulle ingiustizie che generano esclusione"
Le parole del Pontefice sono rivolte a tutelare gli "esclusi" con un invito ai presenti a "riflettere sulle ingiustizie che generano esclusione, in particolare sui privilegi di pochi che, per essere conservati, vanno a scapito di molti". Per Bergoglio bisogna fare attenzione perché "il mondo odierno è ogni giorno più elitista e crudele" con chi ha meno possibilità.
"Paesi in via di sviluppo depauperati da loro risorse naturali"
Proseguendo sul tema del contrasto tra ricchezza e povertà, Papa Francesco parla anche dell'ambiente sostenendo che "i Paesi in via di sviluppo continuano a essere depauperati delle loro migliori risorse naturali e umane a beneficio di pochi mercati privilegiati". Una critica è poi rivolta alle nazioni con un'economia più solida. "Le guerre interessano solo alcune regioni del mondo - ha detto Bergoglio - ma le armi per farle vengono prodotte e vendute in altre regioni, le quali poi non vogliono farsi carico dei rifugiati prodotti da tali conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di sedersi a tavola e si lasciano le briciole del banchetto".
“No all’indifferenza davanti alle vecchie e nuove povertà”
"Come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al 'nostro' gruppo - ha esortato il Pontefice - non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire”. La preghiera di Bergoglio a tutti i fedeli è quella di essere meno egoisti e di non lasciarsi sopraffare dalla cultura del benessere che “ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, porta all'indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza".
Inaugurata una scultura dedicata ai migranti
Dopo la messa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e l’Angelus, il Papa ha inaugurato una scultura in bronzo e argilla che raffigura un barcone con numerosi migranti di varie provenienze e periodi storici. Il gruppo scultoreo, che si trova nei pressi del Colonnato berniniano sulla parte sinistra di piazza San Pietro ed è stato realizzato dallo scultore canadese Timothy Schmalz, è stato svelato da alcuni migranti. Prima dell’inaugurazione, il Papa aveva detto: “Ho voluto questa opera artistica qui in Piazza San Pietro, affinché ricordi a tutti la sfida evangelica dell'accoglienza".
Cei: "Non assecondare le ingiustizie e l'empietà"
In occasione della Giornata mondiale del Migrante, anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ricordato che "il Signore, con la sua Parola e il suo esempio di amore, ci invita ad essere solidali, a non assecondare le ingiustizie e l'empietà. I poveri che bussano alla nostra porta, i migranti e altri che cercano una vita migliore sono il nostro prossimo nel bisogno".