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Texas, bambina di 10 anni muore dopo bagno nel fiume: uccisa da un'ameba mangia cervello

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È morta dopo aver contratto una rara infezione mentre nuotava in un fiume. Nonostante le cure non c’è stato nulla da fare. L’ameba di Naegleria fowleri aggredisce il corpo entrando attraverso il naso, viaggiando verso il cervello e distruggendo il tessuto cerebrale

Una bambina statunitense di 10 anni è morta dopo aver contratto una rara infezione da "ameba mangia cervello" mentre nuotava in un fiume in Texas. Secondo quanto riporta Sky News, la ragazzina ha iniziato a soffrire di mal di testa e febbre alta dopo aver nuotato nel fiume Brazos e nel lago Whitney a inizio settembre, mentre stava festeggiando il Labour Day con la famiglia vicino a Waco. Ha poi iniziato a delirare e a non riuscire più a parlare. Trasportata in aereo all’ospedale Cook Health Care System di Fort Worth l'8 settembre, a seguito di un prelievo spinale si è scoperto che aveva contratto la Naegleria fowleri, organismo raro ma mortale che si trova in acqua dolce e calda, che le aveva trasmesso la meningoencefalite amebica primaria. Per la ragazzina, nonostante le cure, non c’è stato nulla da fare.

Cos’è l’ameba di Naegleria fowleri

L'ameba di Naegleria fowleri - riferisce la Cnn - aggredisce il corpo umano entrando attraverso il naso, viaggiando verso il cervello e distruggendo il tessuto cerebrale. Tra il 2009 e il 2018, negli Stati Uniti sono stati segnalati 34 casi di infezione da Naegleria fowleri, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention. Dei 145 casi noti tra il 1962 e il 2018, solo quattro persone sono sopravvissute. "L’ameba è presente nell’acqua dolce di tutto il Texas e altrove negli Stati Uniti - ha spiegato un portavoce del Dipartimento dei servizi sanitari del Texas - e non esiste uno specchio d’acqua dove può esserci maggior rischio. I casi sono estremamente rari, nonostante i milioni di persone che nuotano nei laghi e nei fiumi ogni anno". Secondo quanto riferisce il Corriere, in Italia nel corso degli anni è stato rilevato un solo caso, scoperto post mortem, molti anni fa. Nel nostro Paese non ci sarebbero comunque le condizioni ambientali per la sua diffusione.

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