Argentina, Macri sconfitto alle primarie: la Borsa crolla fino al -48%

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Il presidente è stato ampiamente battuto dal candidato dell'opposizione peronista Alberto Fernandez nelle elezioni primarie in vista delle presidenziali del 27 ottobre. La Borsa di Buenos Aires cede di schianto: è il secondo maggiore calo mondiale negli ultimi 70 anni

Il presidente dell’Argentina Mauricio Macri ha subìto una pesante sconfitta nelle elezioni primarie svoltesi ieri in vista delle presidenziali del prossimo 27 ottobre. La vittoria del candidato dell'opposizione peronista Alberto Fernandez ha fatto crollare la Borsa di Buenos Aires: lo S&P Merval Index è arrivato a perdere il 48% in quello che è il secondo maggiore calo a livello mondiale negli ultimi 70 anni. L'indice ha poi chiuso in calo del 37,93%. Solo la borsa dello Sri Lanka, riporta l'agenzia Bloomberg, ha fatto peggio nel giugno 1989 arrivando a perdere il 60%.

La sconfitta di Macri

Con il 100% delle schede scrutinate, la coalizione “Fronte di tutti” di Fernandez e dell'ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha raccolto 10,6 milioni di voti (48,86%), mentre la coppia Macri-Miguel Angel Pichetto di “Insieme per il cambiamento” ha ottenuto 7,2 milioni di voti (33,27%). Gli analisti hanno sottolineato che se questo fosse stato il risultato ufficiale di ottobre, l'opposizione avrebbe conquistato la Casa Rosada presidenziale al primo turno, senza bisogno di ballottaggio. Il verdetto offerto dalle primarie è che soltanto quattro 'ticket' presidenziali, avendo superato almeno l'1,5% dei voti, potranno sfidarsi nelle presidenziali del 27 ottobre. Si tratta dei due principali insieme a “Consenso federale” di Roberto Lavagna (8,61%) e il “Fronte di sinistra e dei lavoratori” di Nicolas del Cano (2,98%).

Macri ammette il brutto risultato

Macri è stato il primo ad affrontare i giornalisti dichiarando: “Riconosciamo di aver avuto una cattiva elezione", rivolgendo comunque un appello alla coalizione da lui guidata a "raddoppiare gli sforzi" per vincere la sfida elettorale di ottobre. Il presidente uscente ha però escluso il rimpasto di governo, assicurando che la sua "equipe economica studierà le misure necessarie per le preoccupazioni degli argentini”. Raggiante dopo aver appreso il margine del suo successo, Fernandez ha assicurato che gli argentini hanno inviato un messaggio che è il primo passo per "costruire un'altra storia" e fare "una Argentina migliore". Il successo a livello nazionale dell'opposizione peronista è stato molto significativo anche nella provincia di Buenos Aires, principale bacino elettorale, dove il candidato del 'Fronte di tutti', Axel Kicillof ha sconfitto ampiamente la governatrice uscente alleata di Macri, Maria Eugenia Vidal.

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