Capital One, hackerate 100 milioni di richieste per carte di credito

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La società della Virginia ha denunciato la falla. Violati i dati personali di oltre 100 milioni di clienti in Usa e Canada. Sottratti anche migliaia di account previdenziali e bancari. L’Fbi ha arrestato una donna di Seattle, accusandola di frode informatica

La società Capital One, basata in Virginia e con una forte attività nel settore delle carte di credito, ha denunciato l'hackeraggio di circa 100 milioni di richieste per carte di credito. Gli investigatori ritengono inoltre che siano stati sottratti migliaia di account previdenziali (Social security, simile al nostro codice fiscale) e bancari, spiegano i media statunitensi. Sarebbero stati compromessi i dati personali di oltre 100 milioni di clienti di Capital One Financial Corporation negli Usa e in Canada. Violati nomi, indirizzi e numeri di telefono. La società ha sottolineato che non sono stati hackerati numeri di carte di credito o credenziali di accesso, e che la maggior parte dei numeri di social security non sono stati violati.

Arrestata una donna

L'Fbi ha arrestato una donna di Seattle, Paige A. Thompson, 33 anni, accusandola di frode informatica. Il pirata informatico non ha avuto accesso ai numeri di carta di credito ma sono stati compromessi 140mila “social security” e 80mila conti correnti collegati alle carte. L'hacker è riuscita a sfruttare una "vulnerabilità" nell'infrastruttura della società. Capital One ha spiegato di aver identificato l'hackeraggio già lo scorso 19 luglio e prevede che il danno si attesterà tra 100 e 150 milioni di dollari nel 2019, stima collegata alla notifica ai clienti, al monitoraggio del credito e al supporto legale.

Uno degli hackeraggi peggiori del settore

L'hackeraggio rivelato da Capital One sembra una delle violazioni più grandi ai danni di un servizio finanziario. Nel 2017 Equifax svelò di aver subito un furto di informazioni relative a 147 milioni di persone, patteggiando con le autorità Usa 700 milioni di dollari per l'incidente.

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