Russia, oltre 1000 fermi alle proteste anti-Putin a Mosca

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Nel centro della capitale russa numerose persone hanno manifestato contro l'esclusione di numerosi oppositori dalle elezioni comunali in programma l'8 settembre. La polizia ha riferito il bilancio degli arresti

Almeno 1074 persone sono state arrestate nel centro di Mosca durante le manifestazioni contro l'esclusione di numerosi oppositori dalle elezioni comunali in programma l'8 settembre. A riferire degli arresti nella capitale russa è stata prima l'ong Ovd-Info, poi il bilancio finale è stato dato dalla polizia di Mosca, citata dalle agenzie russe. "Le persone sono state arrestate per vari reati durante una manifestazione non autorizzata nel centro della capitale", hanno riferito le forze dell'ordine. Davanti all'ufficio del sindaco, dalla mattina, erano state mobilitate ingenti forze della polizia.

Anche sei feriti

"La Russia sarà libera!", urlava la folla davanti alle schiere di agenti in assetto antisommossa. I feriti sono almeno sei, tra cui una donna che sanguinava vistosamente dalla testa. La polizia ha inoltre fatto irruzione nello studio tv del dissidente Navalny bloccando la diretta web delle proteste. A luglio, la decisione di escludere i candidati, presumibilmente per insufficienza di firme nelle petizioni, ha scatenato diversi giorni di manifestazioni a Mosca. Ad organizzare la protesta di sabato 27 luglio è stato proprio l'oppositore del Cremlino Navalny, il quale sostiene che continuerà a convocare i raduni fino a quando ai dissidenti non sarà permesso di presentarsi alle comunali. Mercoledì scorso, è stato condannato a 30 giorni di carcere proprio per aver organizzato la protesta di oggi.

Attivisti arrestati anche prima dell'inizio del raduno

Già ancora prima dell'inizio del raduno erano stati arrestati diversi attivisti. Tra ieri notte e stamattina, gli agenti hanno fermato Ilia Yashin, Liubov Sobol, Dmitry Gudkov, Ivan Zhdanov: tutti dissidenti a cui la Commissione elettorale non permette la candidatura. Ad alcuni di loro è stata perquisita la casa. L'accusa questa volta potrebbe essere più grave della solita "organizzazione di una manifestazione non autorizzata". Gli investigatori russi infatti hanno da poco aperto un'inchiesta su una serie di cortei per "ostruzione al lavoro delle commissioni elettorali". Le proteste per l'ammissione dei dissidenti alle elezioni quindi potrebbero costare agli organizzatori fino a cinque anni di reclusione.

 

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