Giappone, caccia alle balene riparte dopo 31 anni di stop

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Con la partenza di sette baleniere dai porti del Paese nipponico, è ripresa l’attività a scopi commerciali, nonostante le proteste internazionali degli ambientalisti. Catturabili 227 esemplari sino alla fine del 2019

Dopo uno stop durato 31 anni, il Giappone, sfidando le proteste internazionali degli ambientalisti, è tornato a praticare la caccia alle balene a scopi commerciali. Nel Paese nipponico stamattina sono partite sette baleniere: due dal porto di Shimonoseki, nel sud dell’arcipelago, cinque da Kushiro nell’isola settentrionale di Hokkaido. Il Giappone, a dicembre 2018, aveva abbandonato la Iwc (commissione internazionale che si batte per proteggere le balene).

Cacciabili 227 balene sino a fine 2019

Il ministero giapponese dell'Agricoltura, delle Foreste e della Pesca ha fissato una quota di 227 balene cacciabili sino a fine 2019, per evitare un forte impatto sulle risorse cetacee: nella quota sono comprese 52 balene Minke, 150 balenottere di Bryde (detta anche di Eden) e 25 balenottere boreali. "Da oggi", ha dichiarato il ministro, Takamori Yoshikawa, "chiedo ai cacciatori di cacciare le balene in osservanza della quota e puntare a un ritorno di questa industria della caccia alla balena”. Secondo alcuni esperti, dietro la motivazione delle autorità giapponesi si nasconde la volontà di sostenere l'industria della carne di balena che, ancora oggi, malgrado il repentino calo delle vendite, è considerata una fonte alternativa e a buon mercato di proteine.

La caccia per scopi scientifici negli anni dello stop

Nonostante i 31 anni di interruzione, il Giappone aveva comunque continuato a praticare la caccia alle balene per scopi  definiti, dal governo del Sol Levante, "legati alla ricerca scientifica". Una scelta che aveva suscitato polemiche. Secondo le indicazioni fornite a dicembre scorso dal portavoce del governo, Yoshihide Suga, la caccia alle balene sarà permessa solo nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva del Giappone, mentre sarà vietata nelle acque dell'Antartide e nell'emisfero australe.

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