Insieme ad altri tre, è fuggito da un passaggio creato nel tetto mentre si trovava in osservazione nell'infermeria della prigione centrale di Montevideo. Arrestato nel 2017 dopo 23 anni di latitanza, era in attesa che si definisse la sua estradizione verso l'Italia
Rocco Morabito, boss della 'Ndrangheta calabrese e considerato "re" del narcotraffico, è evaso la notte scorsa dal carcere centrale di Montevideo, in Uruguay. L’uomo, 53 anni, era in attesa che si definisse il suo processo di estradizione verso l'Italia. È riuscito a scappare insieme ad altri tre reclusi. A dare conferma della notizia è stato il ministero dell'Interno dell’Uruguay. "È sconcertante e grave che un criminale come Rocco Morabito sia riuscito a fuggire da una galera dell'Uruguay mentre era in attesa di essere estradato in Italia", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Mi prendo due impegni. Primo: fare piena luce sulle modalità dell'evasione, chiedendo spiegazioni immediate al governo di Montevideo. Secondo: continueremo a dare la caccia a Morabito, ovunque sia, per sbatterlo in galera come merita", ha aggiunto.
Morabito evaso dall’infermeria del carcere
Secondo quanto si è appreso, Morabito era ricoverato con i suoi complici in osservazione nell'infermeria del carcere. La loro fuga è avvenuta attraverso un passaggio creato nel tetto. Poi i quattro si sono calati in una fattoria confinante, dove hanno rubato denaro alla proprietaria. Le autorità del posto hanno diramato un allarme a livello nazionale, indicando un numero di telefono a cui rivolgersi in caso di informazioni utili.
Arrestato nel 2017 dopo 23 anni di latitanza
Morabito, originario di Africo, è ritenuto al vertice dell'omonima cosca e cugino del boss Giuseppe Morabito, detto "Tiradritto". È stato condannato in Italia a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico internazionale di droga, collezionati nel tempo tra Milano, Palermo e Reggio Calabria. Nel 2017 era stato arrestato nella capitale Montevideo, dopo 23 anni di latitanza (LE FOTO DELLA SUA VILLA). Alla fine dello scorso marzo un tribunale penale d'Appello aveva confermato l'autorizzazione all'estradizione verso l'Italia. Il boss aveva cercato in ogni modo di evitare il suo trasferimento in Italia, arrivando anche a insultare la giudice durante il dibattimento in tribunale per far sospendere il processo. Dopo la conferma dell'estradizione concessa in Appello, i legali di Morabito - come ultima opzione - hanno presentato un ricorso alla Corte suprema di giustizia ed erano in attesa della pronuncia definitiva.