Il filosofo francese e consulente di Emmanuel Macron commenta la situazione politica italiana, definisce “non coraggioso” l’esecutivo giallo-verde e avverte: “Chi accetta denaro da Mosca non è un vero patriota”
“Salvini è un personaggio inquietante”, parola di Bernard Henri Lèvy. Il filosofo francese e consulente di Emmanuel Macron, ospite di Sky TG24 Mondo, ha infatti definito con queste parole il vicepremier e ministro italiano. Secondo Lèvi, Salvini “dice di non essere fascista o di non essere serio quando dice frasi su Mussolini. Ora qualcuno gli crede, ma un giorno potremmo dire ‘Attenzione, avrei dovuto prenderlo sul serio’”. (VENDITTI: SU DICIOTTI SALVINI HA AGITO NELL'INTERESSE NAZIONALE)
“Rifletteremo su quanto accade e sarà spaventoso”
Lèvy continua poi il suo intervento commentando la politica migratoria di Salvini e invita a riflettere su alcune sue esternazioni, ad esempio “quando fa il confronto con gli immigrati – che rispedisce al mittente e che affogano – con suo figlio che sta imparando a nuotare”. Parla di un futuro in cui “rifletteremo su questi pensieri e forse sarà troppo tardi. Sarà sconvolgente e spaventoso”. Secondo il filosofo, ad oggi è difficile accorgersi del lato spaventoso perché “c’è il lato comico, da clown”. “Capisco che possa essere difficile prendere sul serio questa persona visto il modo in cui si maschera”, dice Lèvy riferendosi alle diverse divise indossate ogni giorno dal ministro Salvini. “Quasi sempre è così che pian piano arriva la tragedia”, avverte, ma poi rassicura: “Non dico che succederà in Italia, perché l’Italia è un Paese immenso, con una cultura democratica immensa”. (TUTTE LE TENSIONI TRA ITALIA E FRANCIA)
“Questo governo non è coraggioso”
“Il supporto del popolo vuol dire molto ma alla fine se ci pensiamo non vuol dire niente”, ragiona il filosofo francese a proposito delle argomentazioni spesso presentate dal governo giallo-verde. “Anche Mussolini aveva il sostegno del popolo. Cioè: si può essere sostenuti dal popolo ma poi far crollare il Paese”. “Quello che davvero mi sconvolge di questo governo è quanto poco sia coraggioso”, aggiunge. Lèvy accusa l’esecutivo italiano di essersi “inchinato” ai mercati finanziari, dopo l’intervento di un commissario europeo “che è diventato un po’ cattivo” e di “qualcun altro che ha lavorato sullo spread”.
“Chi accetta denaro russo non è patriottico”
I politici che accettano il denaro di Putin, il denaro che arriva da Mosca, “non sono veri patrioti”, è poi l’accusa del filosofo consulente di Macron. “Mosca è il nemico dell’Italia e dell’Europa, Putin non ha veramente nulla di positivo a livello di pensiero nei confronti dell’Italia”, dice Lèvy. Secondo lui, Putin odia questa civiltà e l’umanesimo, e l’Italia “ne è stata la culla”. E dopo Putin, si scaglia contro un altro rappresentante del sovranismo internazionale Steve Bannon: “È una pedina di Trump, non è un patriota”. A proposito del sovranismo, poi, aggiunge: “Sovranismo vuol dire essere sovrani, cioè qualcuno che si mette al traino, che diventa una sorta di rimorchio di ciò che c’è di peggio che arriva dall’estero. Ed è una potenza che vuole male al proprio Paese”.