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Siria, fonti curde: padre Paolo Dall'Oglio ostaggio dell'Isis

Mondo
Padre Paolo Dall'Oglio in una foto d'archivio Ansa

A dare la notizia che il gesuita si trova in una zona ancora controllata dagli jihadisti, è l'agenzia vaticana Fides che cita la testata libanese Al-Akhbar. Negli ultimi giorni si sarebbero anche intensificati i negoziati per la sua liberazione

Ci sono ancora civili tenuti in ostaggio dai miliziani dello Stato Islamico nell'ultima sacca di territorio controllata dai jihadisti, nel Sud-Est della Siria. E tra di loro, secondo fonti curde rilanciate da media libanesi, ci sarebbe il gesuita romano Paolo Dall'Oglio, scomparso nel luglio 2013 a Raqqa, allora roccaforte siriana dell’Isis. La notizia è stata rilanciata dall’agenzia vaticana Fides che cita la testata libanese Al-Akhbar, vicina al Partito sciita Hezbollah. Secondo il giornale sarebbe imminente la liberazione di Dall'Oglio dalla "gabbia di Baghuz", insieme a quella di altri ostaggi curdi e occidentali.

Possibile accordo per liberare padre Dall'Oglio            

Secondo la testata libanese, inoltre, i negoziati per la liberazione di padre Paolo e di altri ostaggi si sono intensificati negli ultimi giorni, e un accordo di fondo sarebbe già stato raggiunto tra i miliziani di Daesh e le forze curdo-siriane appoggiate dagli Usa. Una delle fonti citate da Al-Akhbar riferisce che tra le richieste poste per a liberazione di Dall'Oglio ci sarebbe quella di un "lasciapassare" per garantire la fuga di alcuni leader jihadisti.

Alcuni ostaggi fuggiti hanno detto di aver visto Dall'Oglio vivo

Fonti ecclesiali locali hanno poi confermato a Fides che questa volta le voci sulla sorte del gesuita non sarebbero inattendibili perché si basano su quanto riportato da ostaggi curdi già usciti vivi dal territorio ancora in mano ai miliziani dell’Isis. Nello specifico, gli ostaggi avrebbero confermato di aver visto vivo padre Paolo, insieme ad altri prigionieri, compresi il giornalista britannico John Catlie e un'infermiera neozelandese della Croce Rossa. La difficile situazione sul terriotorio, intanto, mette a rischio anche la sorte degli ostaggi e dei tanti civili ancora presenti nell'area, come sottolineano fonti ecclesiali locali. Nelle ultime settimane, grazie a una tregua, migliaia di civili e anche di familiari di miliziani jihadisti erano riusciti a uscire vivi dalla ridotta di Baghuz. 

Chi è il gesuita scomparso nel 2013 a Raqqa

Del gesuita e islamologo romano Paolo Dall'Oglio si sono perse le tracce il 29 lugio 2013, mentre si trovava a Raqqa. Il 29 luglio 2013 Dall'Oglio è stato rapito nella città della Siria allora controllata dalle milizie jihadiste dell'Isis. Lo scorso 30 gennaio, i suoi familiari sono stati ricevuti in udienza privata da Papa Francesco. In tutti questi anni, iniziative pubbliche in tutto il mondo hanno mantenuta viva l'attenzione sulla sorte del gesuita, iniziatore in Siria della comunità monastica di Deir Mar Musa. A inizio febbraio, il quotidiano britannico Times aveva rilanciato la notizia, anche se con la dovuta prudenza, che il gesuita fosse ancora vivo.

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